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“Fondo ristoro” per le vittime del crack di Banca Marche, segnali positivi

Canafoglia dell'Unione Consumatori: "promesse importanti da Salvini: l'obiettivo è fare riavere il denaro sottratto"

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Corrado Canafoglia

Il 27 novembre si è riunito il gruppo di lavoro voluto dal Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) per studiare le modalità di partecipazione dei risparmiatori delle banche in default al “fondo ristoro”.


Il Governo intende inserire nella legge finanziaria 2018 un importo di € 1.500.000 da destinare al ristoro di risparmiatori, azionisti ed obbligazionisti subordinati, che sono incappati nei crack di Banca Marche e delle altre 3 banche risolute (Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti) e di 2 banche venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca)

All’incontro hanno partecipato il Vice Premier Salvini ed il Sottosegretario al MEF Villarosa.

Salvini in questa sede ha promesso “di volere difendere i risparmiatori e la loro possibilità di accedere al fondo ristoro anche di fronte ad eventuali dubbi dell’Unione Europea in merito alla qualificazione di tali ristori come “aiuti di Stato”.

Soddisfazione è espressa alla luce dell’incontro dall’avvocato senigalliese Corrado Canafoglia, coordinatore Marche Unione Nazionale Consumatori, che ha partecipato come esperto tecnico.

Sottolinea il rappresentante dei consumatori:
“Innanzi tutto siamo riusciti a riportare i risparmiatori di Banca Marche ad essere considerati alla stregua degli altri risparmiatori delle banche venete, posto che sino ad ora venivano trattati come figli di un Dio minore.
Dalla riunione sono emerse inoltre importanti aperture dal MEF. Nello specifico:
1-gli azionisti verranno rimborsati, con possibilità per loro di continuare le azioni giudiziarie che hanno già intrapreso o che intendono intraprendere contro chi ritengano responsabili del crack: la misura del rimborso avverrà tramite acconti ed in base alla disponibilità del fondo.
2-gli obbligazionisti subordinati verranno indennizzati sino ad un livello dell’ 85-95% del capitale investito.
3-sarà possibile presentare le istanze di accesso al fondo entro il 30 settembre 2019.

È chiaro che dalle promesse occorre poi passare ai fatti e ciò significa inserire nella legge finanziaria le norme che riportino il contenuto delle proposte discusse nella riunione di ieri. Sappiamo bene infatti che la strada della stesura finale di una legge finanziaria e dei provvedimenti collegati è irta di ostacoli e “manine”, ma la nostra “cabina di regia” sorveglierà affinché tutto vada secondo le rassicurazioni del Governo”.

“L’obiettivo finale – conclude Canafoglia – è riportare nelle tasche di molti marchigiani il denaro che è stato loro illecitamente sottratto e questo è l’obiettivo finale a cui si sta lavorando da anni.
E comunque non va dimenticato che i risparmiatori marchigiani non erano detentori solo di azioni Banca Marche, ma avevano investito anche in Banca Etruria, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, per cui la partecipazione al fondo ristoro è un’opportunità estremamente importante per tutti coloro che dall’oggi al domani hanno visto volatilizzare i risparmi di una vita”.

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