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Al Musinf di Senigallia incontro con Dino Pedriali, fotografo di Pasolini

Sarà in città sabato 13 agosto, alle ore 11.30

Museo comunale d'arte moderna, dell'informazione e della fotografia di Senigallia - Musinf

Senigallia città della fotografia sempre al centro di numerosi incontri. Dino Pedriali ha preso contatto con il prof. Bugatti, avendo in questi giorni visitato il Museo Nori de’ Nobili ed essendosi interessato alla vicenda di questa autrice.

Per l’occasione il prof. Bugatti direttore del Musinf, che conserva un fondo di opere d’arte dedicate alla memoria di Pier Paolo Pasolini, ora in tour di mostre in Lombardia a cura del prof. Renato Galbusera dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ha comunicato che alla conferenza stampa di sabato mattina (13 agosto, Musinf, ore 11,30, Memorie di luce) saranno presenti fotografi di fama come Ruggero Passeri, autore di un reportage sui luoghi di Pasolini e Dino Pedriali, che è oggi uno dei più famosi fotografi di artisti e scrittori.

Prediali è nato a Roma nel 1950. Ha iniziato a lavorare nel mondo dell’arte con il gallerista torinese Anselmino. Si è avvicinato alla fotografia grazie a Man Ray, di cui è stato assistente e da cui ha imparato i primi segreti. Ha realizzato numerosi servizi fotografici dedicati a esponenti del mondo dell’arte e della cultura come Giorgio De Chirico ad Alberto Moravia, Federico Fellini a Andy Warhol. L’incontro di Pedriali con Pasolini avviene perché lo scrittore voleva conoscere Man Ray, che Pedriali, allora  venticinquenne, aveva fotografato. Pedriali entra subito in sintonia con lo scrittore e scatta qualche foto di Pasolini a Sabaudia, nella casa che lo scrittore divide con Moravia e Dacia Maraini. Scatterà poi a Chia la suite di fotografie che sarebbe dovuta servire i per il progetto «Petrolio».

Dopo l’assassinio di Pasolini la suite resta inedita per lungo tempo. Diviene infine un successo editoriale, con il titolo “Pasolini Fotografie di Dino Pedriali” per le edizioni Johan & Levi editore, che comprende tutti i settantotto scatti a Sabaudia e Chia, che il poeta non fece in tempo a vedere.

“Si tratta” ha scritto Lorenzo Viganò “di immagini in bianco e nero che dopo essere state custodite gelosamente per 35 anni, intraviste appena in una mostra allestita a Roma dopo la morte dello scrittore, e in parte stampate per quell’occasione in un libro (ormai introvabile), sono state pubblicate integralmente nel volume Pier Paolo. Settantotto immagini, scattate in un due sessioni di due giorni ciascuna tra la casa di Sabaudia e quella di Chia, nel viterbese. Della pubblicazione fanno parte per la prima volta tutti quei nudi (anche notturni, scattati tra il 28 e il 29 ottobre) che nessuno aveva mai visto. Nessuno, nemmeno lo stesso Pasolini che morì poche ore prima che Pedriali glieli mostrasse”.

Si tratta dunque di un libro che non è solo una raccolta di fotografie, ma una sorta di documento, di racconto, reso ancora più intenso, e tragico, dalla storia che lo accompagna.

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