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E’ morto Paolo Fabri, vittima dell’amianto che le istituzioni sapevano fosse cancerogeno

Ennesimo decesso di ex operaio della Sacelit di Senigallia che da anni soffriva di asbestosi -VIDEO

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Paolo Fabri

 

Questa mattina con un messaggio della figlia ho appreso della morte di Paolo Fabri, 81 anni, deceduto ieri sera (17 luglio ndr) alle ore 21,05 presso l’Ospedale di Senigallia dove era ricoverato da circa un mese.

Paolo Fabri era un operaio serio e veramente onesto. E quanto dico non è assolutamente una frase di circostanza.
Da anni soffriva di ASBESTOSI e per circa 20 anni, ha continuamente convissuto con l’aiuto dell’ossigeno.
Paolo Fabri è l’ennesima vittima della volontà ottusa ed egoista delle Istituzioni ! Quelle stesse Istituzioni, tutte colpevoli di non aver mai voluto dire che l’amianto fosse una sostanza cancerogena. Eppure lo sapevano, ma FINGEVANO DI NON SAPERLO !

Non potrò mai dimenticare, la dichiarazione rilasciata alla produzione video dell’ALA “Amianto, una storia di morte”
(LINK: https://www.youtube.com/watch?v=6GOUo13QTUo)
in cui, un sindacalista affermò che dagli anni ‘70 era a conoscenza della cancerogenicità dell’amianto.
Anche per questo, faccio appello al dott. Giovanni Fiorenzuolo, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ZT4, di riflettere bene e dichiarare sul certificato di morte l’esatta causa del decesso. Purtroppo, spesso, la CAUSA PRINCIPALE E’ LA MALATTIA DELL’AMIANTO ASBESTOSI, e le conseguenze provocano e portano all’arresto cardiaco, all’insufficienza respiratoria ed al tumore all’intestino.

Per tali motivi l’INAIL, di conseguenza, non paga la reversibilità della pensione alla vedova, ne i benefici della legge del 2008.
Insomma, passano giorni, settimane, mesi, anni, ma la storia è sempre la stessa. Continuano a morire, per colpa dell’ “amianto killer” ex dipendenti dello stabilimento senigalliese della Sacelit.

Paolo Fabri è purtroppo l’ennesima vittima di una sostanza killer, micidiale, terrificante che, da anni, continua e purtroppo continuerà per molti altri anni, a provare decessi.

Purtroppo le morti da amianto saranno in crescita ed a detta di Istituzioni Sanitarie la curva arriverà sino al 2020 con il pericolo che verranno interessati anche soggetti che non hanno lavorato nelle fabbriche interessate.
L’amianto è una sostanza cancerogena che, per questioni di interesse ed opportunismo, non è mai stata presa nella giusta considerazione. Motivi di diverso genere, politici, economici, sanitari hanno ritardato la vera conoscenza dei rischi dell’amianto. Anche oggi si continua a fingere di non ricordare, ma il dato di fatto è sempre lo stesso: la Sacelit ha prodotto manufatti in amianto killer grazie al lavoro di 380 operai (di cui 90 donne) negli anni in cui tutto questo si sarebbe potuto evitare. Ma, evidentemente, gli interessi politici, economici e sanitari erano più importanti rispetto alle vite umane. Donne e uomini che hanno continuato a morire sempre per lo stesso motivo: malattie incurabili derivate dall’amianto cancerogeno.

Sono morte centinaia di persone e, dal 1983, continua a non essere stato effettuato un apposito censimento sulle abitazioni di tutta l’area del territorio circostante la fabbrica della morte e sull’intera “area vasta” della città e dell’hinterland.

Andando in giro per Senigallia e frazioni è ancora evidentissima la presenza di fabbricati, capannoni dismessi con lastre di amianto rotte e deteriorate, ormai annerite e che continuano a rilasciare fibre di amianto.

I funerali di Paolo Fabri, verranno ufficiati martedì 19 luglio alle ore 9,30 alla Chiesa della Pace.  L’Associazione Ala, a nome del presidente Carlo Montanari, si unisce al lutto che ha colpito la famiglia, formulando le più sentite condoglianze.

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