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Orti del Vescovo, altro che partecipazione e condivisione: ancora dubbi sul progetto

Interrogazione del M5S non risposta: ecco alcune domande sui punti critici del progetto di piazza Garibaldi e non solo

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I lavori in piazza Garibaldi, a Senigallia

Frustrazione. E’ il termine giusto per spiegare il nostro stato d’animo in merito alla questione Orti del Vescovo; un tema a noi molto caro, sul quale siamo usciti con vari comunicati per mostrare ai cittadini quello che, secondo noi, non andava in un progetto di riqualificazione urbana pur sbandierato dall’amministrazione comunale come di grande partecipazione e condivisione.
Non ci siamo limitati ai comunicati ma, in Commissione consiliare, abbiamo esternato i nostri dubbi criticando proprio, principalmente, quelle fantomatiche partecipazione e condivisione del progetto con i cittadini, praticamente ridottasi ad incontri fra Uffici comunali e pochi altri. C’erano invece tutti i presupposti per la pubblicazione di una variante al Piano Particolareggiato del Centro Storico che, anche se ormai di competenza della giunta e non del consiglio, avrebbe comunque permesso ai cittadini di fare osservazioni al progetto!

Abbiamo poi fatto un’interrogazione formata da 17 domande portata in Consiglio comunale ed a cui il Sindaco non ha risposto, quasi si sentisse giustificato dal Presidente del Consiglio che ci ha rimproverato perché, a suo dire, le interrogazioni devono essere composte da una sola domanda (eppure erano tutte domande lecite, che vi riproponiamo in fondo all’articolo).
E siccome siamo anche e soprattutto cittadini, proprio per dimostrare ad essi che alla frustrazione delle non risposte (abituali nel comportamento della pubblica amministrazione) occorre ribellarsi con tutti i mezzi a nostra disposizione, abbiamo deciso di mandare alla Regione, all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione), all’Autorità di Bacino, alla Procura, alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e alla Soprintendenza ai Beni Archeologici delle lettere per segnalare i fatti e per chiedere chiarimenti in merito al progetto e se ne fossero a conoscenza (ancora ci è pervenuta soltanto la risposta della Regione e dell’Autorità di Bacino).

Si è così giunti all’inizio dei lavori da Piazza Garibaldi i quali, lo ripetiamo, sono coperti economicamente dagli oneri di urbanizzazione versati al Comune da soggetti privati e da fondi regionali. La riqualificazione della piazza, infatti, va “a braccetto” con la realizzazione dei 37 appartamenti in ERS (Edilizia Residenziale Sociale) facenti parte di un progetto PIPERRU (Programmi Integrati di Promozione di Edilizia Residenziale sociale e di Riqualificazione Urbana), per cui chi garantisce che un eventuale ritiro dei privati non comporti un’automatica perdita degli oneri di urbanizzazione e del finanziamento regionale? In Commissione ci hanno risposto “rinegozieremo”, ma questo non ci basta, che garanzia è?

I lavori in piazza Garibaldi, a SenigalliaI contestatisimboli papali che – ribadiamo – non vogliamo, ed il taglio dei lecci, sono solo un contorno perché il problema più grande sono i parcheggiinterrati nella zona dove si edificheranno gli appartamenti, praticamente a neanche 100 metri dall’argine murato del fiume. Proprio in quell’area che, come ripetuto in Commissione, in Consiglio e nelle lettere agli enti, era stata classificata come a massimo rischio d’esondazione, e poi è stata declassificata a fronte di interventi di mitigazione mai eseguiti se non in minima parte; dunque, a nostro parere ancora oggi a rischio!

I lavori andranno avanti, nella più completa sordità di un’Amministrazione che non ha voluto e non vuole minimamente adeguare il progetto. Frustati sì, ma non ci arrenderemo e contesteremo i lavori fino a quando quell’area non sarà resa sicura!

Queste, come preannunciato, le domande a risposta semplice ed obbligata (con un po’ di buona volontà chi sembra conosca meglio di tutti il PIPERRU denominato “Orti del Vescovo”, cioè il Sindaco Mangialardi, avrebbe potuto rispondere impiegando molto meno tempo di quello che ha voluto utilizzare, in Consiglio comunale, soltanto per catechizzare il MoVimento 5 Stelle) od a cui potrebbe rispondere Italia Nostra visto che, a quanto pare, sembra assai ben informata (ancor più degli stessi consiglieri comunali):
1) E’ vero che il Comune di Senigallia, nella delibera GM n. 187/14.9.2010 e nel relativo avviso pubblico, non ha manifestato preventivamente l’intenzione di promuovere interventi riconducibili ai c.d. PIPERRU, né vi ha stabilito l’importo della propria compartecipazione economica?
2) È vero che SenigalliaNotizie.it il 7.3.2012 e il 12.7.2013 ha pubblicato due articoli di Italia Nostra in cui si evidenziava l’assoluta contrarietà alla progettazione proposta dall’Amministrazione comunale per l’isolato e per Piazza Garibaldi (e che ciò si identificava anche nei numerosi commenti)?
3) La Soprintendenza ai Beni Architettonici ha espresso il proprio parere favorevole, nei tempi previsti per legge cioè prima della sua definitiva approvazione, alla stesura del PPCS contenente indicazioni sulla realizzazione di una nuova ala di Portici nel lato prospiciente il fiume Misa?
4) È vero che le NTA del PPCS – al punto 14.6 – prevedono che “Relativamente alle unità edilizie in tutto o in parte di proprietà di enti pubblici e istituzioni religiose il cambio di destinazione d’uso è di competenza del Consiglio Comunale?
5) Di quale organo comunale è la competenza della classificazione e della declassificazione delle strade?
6) A proposito del punto precedente, che destinazione ha in progetto l’area e gli immobili di proprietà dell’Associazione Provinciale Cacciatori di Ancona?
7) In quale punto le NTA del PPCS prevedono che, per la sistemazione di Piazza Garibaldi, gli elaborati grafici del PPCS sono solo indicativi e non prescrittivi?
8) Nel PAI adottato dall’Autorità di Bacino regionale delle Marche con delibera n. 15 del 28/06/2001, l’isolato Orti del Vescovo era delimitato come zona a massimo rischio di esondazione, R4?
9) Quali delle azioni, evidenziate dall’Ing. Mancinelli nella sua relazione accompagnatoria alle osservazioni motivate al PAI per quanto attiene alle aree di pericolosità e rischio idraulico presenti nella delibera regionale di cui al punto precedente, sono state attivate e rese immediatamente note dall’allora Assessore ai LL.PP. ed odierno Sindaco, Sig. Maurizio Mangialardi?
10) Cosa prevede il PAI nelle aree previste come esondabili nel caso di progetti per la realizzazione di piani completamente interrati?
11) Chi garantisce ad oggi che nell’area su cui si realizzerà il piano interrato non ci sia e non ci sarà nessun rischio di esondazione? Se sì, con quali garanzie documenti inoppugnabili?
12) Risulta che l’ERAP Marche realizzi abitualmente od abbia già realizzato uffici e negozi?
13) C’è la certezza che i negozi che l’ERAP Marche realizzerà potranno essere modificati ad uso residenziale per alloggi in edilizia sovvenzionata (come è stato sostenuto in commissione), e in che tempi?
14) Qual’è la densità fondiaria massima che è consentito realizzare nelle zone omogenee “A” in base al D.M. 2.4.1968, n. 1444 e qual’è la densità fondiaria prevista in progetto per l’isolato Orti del Vescovo (si prega di precisare l’elaborato in cui ciò sia stato indicato)?
15) Senza che sia stata prevista a carico dei soggetti privati una polizza fideiussoria a copertura dell’integrale onere finanziario necessario a realizzare i lavori di loro pertinenza, nel caso in cui essi per qualsivoglia motivo dovessero rinunciarvi, si crede che potrà ragionevolmente essere mantenuto il finanziamento concesso anche al Comune per edilizia residenziale sociale?
16) E se i soggetti privati dovessero rinunciare ad eseguire il loro intervento, il contributo di costruzione che verserebbero al Comune dovrebbe essere loro restituito? Come sarebbe possibile liquidare i lavori già appaltati alla ditta Belogi?
17) Il Comune di Senigallia è già proprietario di tutta l’area del lungofiume, ove dovrà eseguire tutte le opere a suo carico, e con quali risorse esse verranno integralmente finanziate?
a cui, per motivi scaramantici, vorremmo aggiungerne una 18ma): quante altre ditte sono state invitate senza pubblicare alcun bando, oltre alla ditta Belogi Graziano a cui è stato conferito l’appalto, per realizzare i lavori di 941.031,12 euro, chi sono e quale è stato il ribasso da loro offerto su tale importo e, infine, nel cronoprogramma dei lavori consegnato alla Ditta Belogi figura l’eventuale sospensione dei lavori per consentire i saggi di scavo per conto della Soprintendenza ai Beni Archeologici (cit. Italia Nostra)?

Insomma, poiché i cittadini senigalliesi devono poter incidere nelle scelte politiche al di là di chi abbia vinto le elezioni, promettiamo che, quando a Senigallia ci sarà un’amministrazione 5 Stelle, coinvolgeremo nelle nostre scelte anche quella parte di popolazione che non avrà votato per noi, cioè l’esatto opposto di quel che sta facendo da sempre il PD.

 

da Marco Bozzi e Riccardo Mandolini
consiglieri comunali M5S Senigallia

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Commenti
Ci sono 4 commenti
leofax 2015-10-23 12:21:30
Presto avremo un nuovo Vescovo e delle problematiche da Voi sollevate se ne parlerà a babbo morto. Non credo che in caso di inondazione, i garages di cui parlate nel piano interrato saranno soggetti ad allagamento. Per "Un Evento Imprevedibile" qualche argine a monte si sgretolerà e il Centro Storico si salverà.
A proposito, come è andata a finire la questione della bacheca? Ve l'hanno data ?
giulio 2015-10-23 15:27:37
Altro che (no altrochè).
Carlo Leone 2015-10-24 08:05:43
Corretto, grazie Giulio.
Niente da dire invece sul contenuto dell'articolo?
F_Libanori 2015-10-24 08:45:25
Giusto, Sig. Carlo! Ma è evidente che, se è vero che ancora non è arrivata neppure 1 delle 17 (ora 18) risposte puntuali richieste dal M5S Senigallia, il contenuto dell'articolo pubblicato può solo considerarsi "sicuramente ineccepibile".
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