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Italia: l’orgoglio del proprio lavoro nelle immagini di un Video

Dai tecnici agli operai tanta fatica e altrettanta abilità, senza strumentalizzazioni

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Lavori, cantiere

L‘orgoglio del proprio lavoro, visto attraverso un video…… “Dai, dai, dai!!! Dagli una spinta! Dagli una spinta, vedrai che partirà!”..

Ripeteva il ritornello di una canzoncina dello Zecchino d’oro di tanti anni fa.

Ed anche in questo caso, è la “spinta” una delle note più interessanti del video, che chi vuole può vedere direttamente in fondo allo scritto, prima ancor di proseguire con il resto della lettura.

Quando l’ho visto ho pensato si trattasse qualche altra diavoleria giapponese del tipo “dopo il terremoto ricostruita un’autostrada in 6 giorni”, ed invece questa volta riguardava la manualità lombarda.

Un video realizzato con una infinità di foto, poi proiettate a mitraglia ed accompagnate da un sonoro ad hoc, composto di sola musica. Un video per pochi intimi: colleghi, addetti ai lavori, amici, parenti. Un video da cui traspare l’immenso orgoglio per la bontà e la riuscita del proprio lavoro eseguito con la massima professionale abilità.

E’, detto brevemente e semplicemente, il lavoro della “Spinta di un monolite di 16.000 TON Gessate per la TEEM” (Tangenziale Est Esterna Milanese).

Ma più complessamente, anche senza scendere troppo su dettagli spiccatamente tecnici in cui da profano poi mi perderei, il video mostra un manufatto in cemento armato di un pezzo di galleria della costruenda Tangenziale Est Esterna Milanese, che viene spinto nel sua giusta ubicazione. In pratica, questo manufatto, non essendoci state le possibilità tecniche per costruirlo nel posto dove poi è stato collocato (ad esempio c’erano i binari della linea 2 della Metropolitana Milanese) è stato costruito a pochi metri dalla posizione da occupare e poi al momento opportuno, per mezzo di martinetti idraulici, è stato spinto e collocato dove doveva stare.

Ma dove è stato spinto quel monolite si è dovuto prima fare spazio e per preparare il tutto. Ci sono voluti circa 8-9 mesi in quanto:
1)      Si è reso necessario realizzare tutti i diaframmi perimetrali che si vedono nel video a fianco del monolite (muri in cls alti circa 25 mt).
2)      E’ stato necessario quindi sbancare il terreno fino a una certa quota.
3)      Si sono dovuti applicare dei tiranti permanenti sui diaframmi (muri perimetrali).
Lavori in un cantiere italiano4)      Si è reso necessario eseguire tutto un consolidamento del terreno sotto il piano del monolite per tutto il tratto autostradale (lavoro chiamato jet-grouting) perché, al di fuori della zona dove si vedono lavorare gli operai, al di là dei muri, c’era l’acqua di una falda acquifera. E se non fosse stato fatto ciò, al posto del monolite ora ci sarebbe una piscina.
5)      E’ stato necessario consolidare il terreno nel luogo dove erano presenti i binari e…
6)      …solo a questo punto è stato fatto lo sbancamento del terreno, costruito il monolite e spinto al posto dei binari e ricoperto di nuovo e ripristinato il tutto.

Nel mese di agosto la Metropolitana è stata soppressa in questo tratto. Sono stati tolti tutti i binari e quant’altro, per poter posizionare questo pezzo di galleria. Per fare tutta questa operazione sono serviti 4 giorni, 24 h. su 24 di lavoro ininterrotto, complesso, pesante e stressante anche sotto il punto di vista mentale. Non un attimo di disattenzione. E poi  al di sopra di questo manufatto sono stati riposizionati i binari e quanto altro, per far riprendere il 1° di settembre il servizio alla Metropolitana Milanese. Questa è la vera celerità del fare e non solo del dire!.

Vedere quegli operai, quei tecnici, al lavoro su quegli immensi macchinari, quei muri di calcestruzzo altissimi, tanto da rendere uomini e macchine simili a tante laboriose formiche al lavoro, mi ha indotto a rapportare questa colossale opera, alle più conosciute ed ammirate Piramidi Egizie.
E deve essere la stessa orgogliosa sensazione che ha provato l’esecutore del video, nel rendersi conto che anche quest’opera, seppur realizzata con alta tecnologia allora sconosciuta, non è da meno dei più rinomati cimeli. Assolutamente non è da meno!. Ed il video ne è un documento atto a certificarlo. Ma il fatto che esso sia un motivo d’ orgoglio è costituito anche dal fatto che abbia avuto fin qui la visione di poco più di 380 persone: con molta probabilità, tutti coloro che in questo progetto hanno lavorato, sofferto, lottato e finalmente gioito per avervi partecipato ed oggi poter dire: “anch’io vi ho messo il mio piccolo sigillo”. Ma alla maggioranza ciò è sconosciuto. E qui devo dire che provo delusione, perché i meriti, come sempre, non vengono apprezzati come si dovrebbe.

Ed allora giunto fin qui, mi si permetta, dopo un attimo di fugace bontà, riprendermi la mia solita vena di opinionista polemico. Giusto o no che sia, quindi giustamente criticabile o meno, questa del resto è la mia indole.
Chissà in quanti avrebbero, al mio posto, detto, scritto o commentato, sottolineando “La bontà del lavoro italiano” , “L’orgoglio dell’intelligenza Italiana” , “Il come i cervelli italiani dimostrano ancora una volta di essere i migliori” e via a seguire.

Invece l’Italia, come Paese, qui, non ha nulla a che vedere. Il patriottismo assolutamente non c’entra. Si parla di orgoglio personale. Si parla di orgoglio per il lavoro, la professione, gli studi fatti e per coloro, i genitori, che con sacrifici hanno permesso che costoro giungessero a dei risultati di cui sono andati, vanno ed andranno orgogliosi per aver fatto. Ma la parola Italia, italiani è assolutamente fuori luogo.

L’orgoglio, è solo delle persone che dai vertici fino a giungere all’ultimo manovale, si sono impegnati con dedizione ed orgoglio in questo ambizioso progetto.

Anche questo lavoro di collegamenti auto stradali, sono di supporto a quello che è ed ancora sarà il cantiere dell’Expo milanese di cui già da tempo si parla e che fin ad oggi si è fatto tanta pubblicità, ma in tutt’altro modo che non con l’uso dell’intelligenza e fatemelo dire, anche con molto meno orgoglio, anzi, proprio con una “punta” di vergogna. Quindi, mi si perdoni, ma lasciamo da parte il Bel Paese e gli aggettivi ad esso correlati.
Non parliamo poi quando si legge che i nostri Presidenti quelli con le P, più o meno maiuscole, provano l’orgoglio nazionale e sono in grado di saggiarlo per l’ elezione di una qualsiasi Mogherini perché eletta quale alto rappresentante per gli affari esteri per l’Ue.

A quel punto non provo orgoglio, ma provo risentimento e proprio verso quelle P che ritengo minuscole e minuscole ed in tutti i sensi.

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