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Senigallia, alla Scuola Marchetti c’è lo “spezzatino” iberico

Smembrate dall'Ufficio scolastico provinciale le ore di lungua spagnola, protesta il Collegio dei Docenti

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Centro Il Maestrale
Scuola Marchetti

Dopo le vicissitudini dello scorso anno scolastico che hanno visto sopprimere una classe prima nella nostra scuola, poi ripristinata ,grazie ad un ricorso al TAR , dopo un mese dall’inizio delle lezioni con grandi disagi e difficoltà, anche quest’ anno il taglio dell’ Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale, assurdo ,incomprensibile e fortemente penalizzante per gli alunni ,si è abbattuto sulla Scuola Marchetti.

Questa la situazione. La scuola ha in organico, per l’a.sc. prossimo, 16 ore di lingua spagnola (la cattedra completa è di 18 ore) con relativo docente che da cinque anni ricopre ininterrottamente tutte le ore suddette e che da quest’anno è anche entrata in ruolo.

Queste 16 ore di spagnolo (quasi una cattedra) sono state, dall’ Ufficio Scolastico Provinciale, smembrate in quattro spezzoni-orario di quattro ore ciascuno a vantaggio ed integrazione delle altre scuole cittadine che dispongono invece di sole 14 ore di spagnolo.

Per la Scuola Marchetti questo significherà avere lo spezzatino (quattro spezzoni di quattro ore) della lingua spagnola , non avere più la docente che da cinque anni, con assoluta continuità, insegna nell’Istituto, quindi il dover assegnare al altri docenti, magari a quattro insegnanti diversi, i quattro spezzoni: l’Ufficio Scolastico Provinciale ha così, in forma conclamata e che grida vendetta, negato la continuità didattica e una ragionevole gestione dell’organico.

Parliamo di continuità didattica e scolastica per i ragazzi e per le famiglie, nonché per l’insegnante che,in questo caso, da ben 5 anni è docente di spagnolo presso l’Istituto: e da chi è negata la continuità didattica? Dalla stessa Amministrazione scolastica!
Il Collegio dei Docenti dell’Istituto stigmatizza l’atteggiamento dell’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale perché lo ritiene arbitrario ed iniquo nella gestione dell’organico, ma soprattutto punitivo e discriminante nei confronti degli alunni .

Il Collegio dei Docenti chiede, pertanto, all’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale che la determinazione dell’organico di lingua spagnola vada assolutamente riconsiderata sulla base dei criteri della continuità didattica, della valenza educativa dell’organico, della equità, nel rispetto prioritario degli alunni e nel rispetto dovuto a questo Istituto Scolastico.

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