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Corinaldo: inaugurata la civica raccolta d’arte “Claudio Ridolfi”

Oltre sessanta le opere esposte nei locali dell'ex Monastero

B&B Luna Bianca
Scattolini taglia il nastro della nuova raccolta civica Ridolfi

E’ stata inaugurata la Civica raccolta d’arte “Claudio Ridolfi” nei prestigiosi locali dell’ex Monastero degli Agostiniani di Corinaldo, nuova sede in cui si è dovuta trasferire dopo alcuni anni dalla chiusura.

All’evento hanno preso parte il sindaco Livio Scattolini, il parroco monsignor Giuseppe Bartera, l’architetto Ettore Montesi, curatore dell’allestimento, Alfonso Maria Capriolo, presidente dell’Associazione sistema museale della provincia di Ancona, nonché Alessandra Pacheco e Claudia Caldari, vicedirettore della Galleria nazionale delle Marche, rispettivamente rappresentanti delle Soprintendenze di Ancona e di Urbino.

“La civica raccolta d’arte Claudio Ridolfi rappresenta l’essenza della bellezza e, giunto al termine di un mandato decennale, è un motivo di orgoglio per me poter lasciare alla cittadinanza un vero gioiello, un tassello di grande importanza culturale che rende onore all’arte e che oggi è fruibile a turisti e residenti corinaldesi grazie ad un importante gioco di squadra – sottolinea il sindaco Scattolini – sono grato a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo straordinario risultato”.
La civica raccolta “Claudio Ridolfi” comprende circa 60 opere, soprattutto di soggetto sacro, tra cui spiccano alcune del Ridolfi (1570-1644), l‘artista veronese che elesse Corinaldo a sua dimora.

Molte opere esposte provengono da chiese corinaldesi, alcune demolite nel corso del XIX secolo, quali Santa Maria di Piazza, San Rocco e la collegiata di San Pietro apostolo, e da altre tuttora presenti.

In una sala a parte hanno poi finalmente trovato allocazione dipinti significativi di Nori de Nobili (1902 – 1968), lascito di un’artista di profonda modernità, che riconduce a memorie e presagi del Novecento.

Si tratta di un museo già esistente ma che ora ha una sistemazione ancor più degna della sua importanza, che diverrà una delle mete turistiche privilegiate della nostra provincia e della nostra regione – spiega Alfonso Maria Capriolo – e pertanto deve essere vissuto come un luogo attraverso cui conoscere una storia artistica, non soltanto del proprio Comune, che deve essere efficacemente tramandata”

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