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Imu e tassa di soggiorno: per l’IDV Senigallia sono da rivedere

Canti sulla variazione di bilancio: "Noi lungimiranti, ma ora vittime del nostro successo"

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Spiaggia di Senigallia

Noi dell’Idv Senigallia interveniamo sulla variante di Bilancio, con la consapevolezza di chi governa una situazione economico-sociale assai grave, per via della crisi e delle manovre dei governi Berlusconi e Monti che mettono in ginocchio le realtà degli Enti Locali.

I problemi economici esistono e noi dell’Idv Senigallia li abbiamo sempre sottolineati: come i tagli depressivi dettati dallo Stato centrale e il Patto di Stabilità che chiediamo di modificare tenendo conto del bene comune anche in un prossimo odg in Consiglio comunale.

Questo è quanto per i problemi economici che un Comune come il nostro si trova ad affrontare, solamente con gli strumenti indicati dallo stesso Stato centrale (che non si è tagliato ricordiamo), come l’addizionale Irpef, la tassa di soggiorno, l’alienazione del patrimonio pubblico e l’Imu.

Con questi strumenti dettati dall’alto, alla faccia del federalismo sbandierato dalla Lega, noi e la nostra maggioranza abbiamo operato coerentemente con quanto ci siamo prefissati: la tutela delle fasce più deboli. E per questo stiamo cercando di operare nel mettere tutte le parti sociali presenti nella nostra città in sicurezza; i cittadini meno abbienti, i lavoratori, gli artigiani, gli imprenditori, etc.

Proprio per questo speriamo che l’Imu prevista all’8,6 per mille sugli immobili strumentali sia ripensata e diminuita. Come da sempre chiesto da noi dell’Idv Senigallia, prima di tutti.

E ancora, sulla tassa di soggiorno lanciamo il nostro invito agli imprenditori a concertare con il Comune la definizione di una partecipazione alle grandi manifestazioni della stagionalità turistica senigalliese. In mancanza di tale concertazione sarebbe impossibile evitare l’applicazione della tassa di soggiorno in quanto non ci sarebbe la capacità di investire sui grandi eventi culturali capaci di valorizzare la nostra città.

E’ vero che la stragrande maggioranza dei Comuni limitrofi a noi e alla nostra Regione ha detto no alla tassa di soggiorno, ma non ha ancora votato il Bilancio, a differenza del nostro Comune che è stato lungimirante, e quindi quei Comuni ancora sono incapaci di prevedere le somme a disposizione nelle loro casse e di programmare adeguatamente la loro stagione turistica.

Questo ci rende vittima del nostro successo, ma razionali nelle scelte concrete da fare.
Consapevoli del nostro ruolo, non rinunciamo a svolgerlo, ma neanche rinunciamo alle nostre idee come quelle sull’Imu all’8,6 per mille sugli immobili strumentali che deve essere rivista al ribasso e sulla tassa di soggiorno che deve essere più concertata.

di Stefano Canti
Italia dei Valori Senigallia

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