Armando Loffreda, senigalliese di 41 anni, noto buttafuori di numerosi locali della spiaggia di velluto, è stato condannato a 3 anni e 10 mesi dal tribunale di Ancona. Le accuse contestateerano lesioni volontarie, violenza sessuale, minacce e ingiurie alla sua ex compagna e convivente, una donna rumena di 30 anni.

I due si erano conosciuti nel marzo del 2009, in un night di Senigallia, dove lui lavorava come buttafuori e lei come intrattenitrice di sala. I due avrebbero quasi subito intrattenuto un rapporto sentimentale sfociato nella convivenza.

Ma l’idilio amoroso sarebbe durato ben poco. Loffreda le avrebbe chiesto quasi subito di lasciare il lavoro. Nonostante fosse stato accontentato avrebbe iniziato a costringe la ragazza ad una vita da reclusa minacciandola, picchiandola più volte, e costringendola a rapporti sessuali.

Non sarebbe bastato a metterla al riparo dall’attenzioni di Loffreda neanche abbandonare l’abitazione di lui. La giovane rumena si sarebbe rifugiata in una casa di Moie, ma anche quì sarebbe stata raggiunta e pestata a sangue dal buttafuori.

L’ imputato, assistito dall’avvocato Domenico Liso, si è difeso sostenendo che la donna si sarebbe inventata tutto per vendetta. Alla base del rancore di lei, ci sarebbe secondo Loffreda, l’avere disatteso le aspettative economiche, non riuscendole a garantire il tenore economico che lei si aspettava.

I giudici non hanno dato credito a questa versione dei fatti, accogliendo le richieste dell’accusa.

di Lorenzo Ceccarelli