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Consegna dei premi “Fair Play” 2010 del Panathlon Club di Senigallia

Premio attribuito a Gianni Gramaccioni, Linda Rossi e Paolo Belogi, esempi di dedizione allo sport

La cerimonia di consegna dei premi “Fair Play” 2010 del Panathlon Club di SenigalliaSi è svolta la cerimonia di consegna dei premi “Fair Play” 2010 del Panathlon Club di Senigallia. Presieduta dal presidente del Club, dottor Paolo Pizzi, l’assise ha contribuito a richiamare l’attenzione sui valori della “carta” del fair-play elaborata dal Panathlon International, ed ha gratificato l’esperienza umana e agonistica dei tre sportivi che la speciale commissione istituita all’interno del sodalizio ha prescelto per l’assegnazione del riconoscimento.

Nel concreto, il premio è stato attribuito a Gianni Gramaccioni, Linda Rossi e Paolo Belogi.

Il dottor Gianni Gramaccioni è originario di Ripe ed è tornato a stabilirsi nel senigalliese dopo aver trascorso la sua carriera professionale a Roma, dove è stato autorevole funzionario del Coni prima, poi della Federcalcio, seguendo in particolare la parte organizzativa e logistica delle trasferte di tutte le squadre nazionali.

La giovanissima Linda Rossi è invece una portacolori della Associazione Sportiva Dilettantistica Team Roller Senigallia, società all’interno della quale si è posta in luce sia per le doti atletiche, sia per la disponibilità e l’amicizia riservata alle compagne di squadra. Il presidente Pizzi, illustrando l’attività dei tre premiati e le motivazioni per le quali sono stati prescelti, si è soffermato al riguardo su un episodio eloquente: la rinuncia da parte di Linda Rossi a disputare una gara, per consentire ad una compagna di conseguire in sua vece un piazzamento lusinghiero: solo il diniego dell’allenatore impedì, in quella circostanza, a Linda di esimersi dal gareggiare (in una competizione che poi la giovanissima pattinatrice senigalliese avrebbe regolarmente vinto).

Premiando anche Paolo Belogi, il Panathlon ha poi voluto assegnare il riconoscimento “fair-play” alla significativa esperienza di vita di un atleta disabile, affermatosi ai massimi livelli nazionali (ivi compresi alcuni “tricolori” di categoria) nella disciplina dell’equitazione, sotto l’egida del Comitato Italiano Paralimpico.

Tre esempi di dedizione allo sport, di rettitudine e di apertura agli altri, quelli offerti da Gramaccioni, Rossi e Belogi: legittimamente posti in risalto dalla scelta operata dal Panathlon Club.

da Panathlon Club Senigallia

Paolo Pizzi
Pubblicato Lunedì 8 marzo, 2010 
alle ore 12:37
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