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Le richieste della C.I.A. al grave problema dei “porcastri”

Affollata assemblea di agricoltori alle "Betulle" di Arcevia


Eradicazione dei "cinghiali" fuori delle aree protette, costante e controllata selezione di questi animali entro le aree protette ed analoga selezione coordinata (stesso orario e giorno) entro e fuori dei parchi,caccia all’ungulato in qualsiasi momento su segnalazione di agricoltori o residenti nelle aree fuori dei parchi e oasi, diritto al riconoscimento del 50% del valore (merce o moneta) del cinghiale ucciso, nelle aree consentite, da parte del cacciatore al proprietario del fondo dove si è abbattuto l’animale, definizione del numero di animali (soprattutto ungulati) che può sostenere il territorio, regolamento unico provinciale per il risarcimento alla produzione agricola da parte degli stessi ed altri animali selvatici: sono alcune delle principali richieste scaturite da un’affollata assemblea di agricoltori, cacciatori, pubblici amministratori tenuta all’agriturismo "Le Betulle" di Arcevia su iniziativa della CIA provinciale di Ancona. Richieste e proposte, accolte dall’incontro, sono state illustrate dal dirigente CIA, Marco Giardini, ed inviate al Presidente della Provincia di Ancona, agli assessori alla Caccia di Provincia e Regione, ai Sindaci della provincia di Ancona,alla Comunità Montana di Fabriano ai parchi Gola della Rossa e del Conero alle associazioni dei cacciatori.
L’espansione di questa specie di "cinghiali" definiti anche "porcastri"( per via di probabili incroci) ormai ha superato il limite della sopportabilità in molte parti montuose e collinari di tutte le Marche, determinando danni a persone e cose ed una grave minaccia all’ecosistema,ad altri animali, ai vegetali dei boschi e sottoboschi, ma alla stessa sopravvivenza dell’agricoltura ed alla presenza dell’uomo in quei territori. Presenti alle "Betulle" anche l’Assessore provinciale alla Caccia, Stefano Gatto ed il Presidente della 3° commissione della Regione, Ferdinando Avenali. Numerosi gli interventi fra cui quello di Vito Giuseppucci della Comunità Montana di Fabriano. Iniziato a manifestarsi negli anni 80 il sovraffollamento di questa specie di ungulati – ha commentato il V.Presidente naz.le CIA, Giulio Fantuzzi -è divenuto, pur con basso interesse di addetti e organi d’informazione, una emergenza di mezz’Italia con responsabilità precise di una categoria di persone, che ha prodotto questo gravissimo disagio. In proposito – visto che l’ abnorme invasione di "porcastri" non è spiegabile scientificamente – diversi agricoltori hanno indicato nel lascito di intere famiglie di questi animali da parte di vari individui (cacciatori?). "A responsabilità dell’uomo – ha affermato Marco Giardini – corrisponde il dovere dell’uomo di ripristinare un giusto equilibrio faunistico e venatorio. Non vi sono,quindi, attenuanti o palliativi per rinviare la soluzione di questo pesante problema".
C.I.A. Provincia di Ancona

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Venerdì 3 dicembre, 2004 
alle ore 10:19
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