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Cibi avariati, raffica di multe

Blitz in locali e negozi un centinaio fuori legge

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Scarsa igiene e libretto sanitario scaduto sono per ristoratori e commercianti le cause principali di multe mentre la categoria recidiva per eccellenza, nel commettere infrazioni, è rappresentata dagli ambulanti che esercitano in luoghi non consentiti alla vendita. Locali pubblici e negozi di alimentari vengono controllati periodicamente dai Nas.Ma anche dall’Asur zona territoriale 4, che nella maggior parte dei casi trovano il personale con il libretto sanitario scaduto ma ci sono anche situazioni clamorose di cui citiamo le più recenti. Un noto ristorante di pesce è stato multato per la procedura di congelazione non a norma e un altro perché in assenza del bollo sanitario per la conservazione dei molluschi.Tra gli scaffali di un negozio di alimentari è stata invece trovata della merce scaduta, subito confiscata ed abbinata ad una multa. La mano al portafogli l’ha dovuta mettere anche il titolare di un locale che non aveva esposto la licenza e non è andata meglio al gestore di un’autocarrozzeria trovato mentre abbandonava rifiuti pericolosi. Sempre per i rifiuti è stato multato il bar di una frazione che li depositava in un contenitore sprovvisto di coperchio dietro il bancone. Sanzioni anche per chi non rispetta le norme di igiene come è capitato ad un bar dove i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo."La piastra elettrica di riscaldamento panini risultava insudiciata da incrostazioni ferrose e polvere stratificata – riporta il verbale -, anche le finestre dell’intero locale presentavano vetri con polvere ricolma da vecchia data". Presenza di muffa e scarsa pulizia anche in un negozio di alimentari, mentre un albergo è risultato carente dal punto di vista igienico sanitario tanto che lo stesso sindaco ha richiesto, tramite un’apposita ordinanza, il ripristino delle condizioni minime di igienicità. Sono oltre cento le ordinanza di ingiunzione emesse dalla Polizia municipale dall’inizio dell’anno nei confronti di quei soggetti che non hanno ancora provveduto, anche a distanza di anni, a versare il corrispettivo della sanzione amministrativa ricevuta. Di queste circa quaranta sono state collezionate da un unico venditore di carciofi, "nulla tenente" al quale non è possibile pignorare beni di proprietà, che esercitava il commercio su aree pubbliche in cui non è consentita la vendita.Quando la sanzione amministrativa non porta dei risultati, spiegano negli uffici competenti – perché oltre al mancato pagamento delle multe il venditore continua ad esercitare, la Polizia municipale può intervenire con un’ordinanza di diffida alla quale fa seguito, nel caso non venisse rispettata, la notizia di reato inviata alla Procura. Situazione che si è verificata negli ultimi tempi per tre venditori.
di Sabrina Marinelli

Pubblicato Venerdì 16 aprile, 2004 
alle ore 10:49
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