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Ucciso da un pugno del buttafuori davanti al night

Rissa all'alba al Josephine, 31enne crolla a terra senza vita

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La notte passata al night con gli amici di sempre, probabilmente nulla di diverso da quanto già avvenuto altre volte.Ma al momento di uscire dal locale qualcosa va storto: forse un gesto male interpretato, forse una parola di troppo e nella rissa che si innesca finisce steso a terra da un pugno del buttafuori.Morirà poco più tardi nella sala rianimazione dell’Ospedale di Torrette.Si è chiusa così, all’alba di ieri mattina, la vita di Riccardo Rossi, 31 anni, operaio di Casette d’Ete: ad ucciderlo (a meno che l’esame autoptico previsto per oggi non riveli un altra causa) il colpo assestatogli da uno degli addetti alla sorveglianza del locale, l’italo-argentino Mauro Ballarini, 22 anni residente a Castelfidardo, che ora è rinchiuso nel carcere di Montacuto con l’accusa di omicidio volontario, che però presto potrebbe essere derubricata in omicidio preterintenzionale.La tragedia si è consumata nel night club Josephine di Castelfidardo, lungo la statale 16, dove la vittima si era recata con alcuni amici per trascorrere la serata di sabato.Intorno alle 6,30 del mattino il gruppo, a quanto pare composto da sei uomini, stava lasciando il locale, ormai in chiusura.Prima di guadagnare l’uscita, uno scambio di battute con Ballarini, al momento in servizio di portineria, deve aver fatto scattare la molla della violenza degenerando in una colluttazione tra più persone nella quale ad avere la peggio è stato Riccardo Rossi.Il ragazzo, una volta colpito, sarebbe caduto a terra privo di conoscenza e solo a quel punto gli altri avrebbero smesso di azzuffarsi per prestargli i primi soccorsi.Inutili: dopo l’arrivo sul posto del 118, si è reso necessario anche l’intervento dell’eliambulanza, ma il trasporto a Torrette non è servìto al giovane che aveva già subito un arresto cardiaco e per il quale non si è potuto che costatarne il decesso.Mentre Mauro Ballarini è stato subito fermato e portato nella caserma dei carabinieri di Castelfidardo per essere interrogato alla presenza, oltre che del maresciallo Paci e del suo avvocato Stefano Gregorio, del capitano dei carabinieri di Osimo Andrea Azzolmi e del Pm Rosario Lioniello, il quale ha voluto fossero ascoltati anche i compagnì della vìttìma.Ancora oscure le motivazioni che avrebbero dato il via alla rissa mortale, anche se pare certo che vittima e buttafuori non si conoscessero tra loro al di fuori del locale, né sembra esistessero dissapori personali.Escluse a quanto pare anche contestazioni sorte al momento di pagare.Dunque una semplice tragedia della violenza, o della fatalità, della quale tuttavia non risultano troppo chiare neppure le dinamiche.Stando alle parole del difensore di Ballarìnì, Riccardo Rossi e gli altri, tra i quali anche due estranei alla comitiva, avrebbero circondato il buttafuori dopo che questi li aveva raggiunti all’uscita perché attraverso una telecamera li avrebbe visti assestare dei calci ad un bancone.A quel punto, circondato dai sei, avrebbe dato il pugno alla vittima."Ho colpito a caso, non so neppure chi ho preso" ha detto nel corso dell’interrogatorio. "Sono disperato, non avevo davvero intenzione di uccidere".Gli amici di Rossi sostengono invece di non essere stati loro i primi ad aggredire, come ha riferito il capitano Azzolíni confermando che all’uscita del night è scattata la rissa nella quale Ballarini ha dato uno spìntone ad un ragazzo e il pugno incriminato a Rossi.
di Tiziana Petrini

Pubblicato Lunedì 9 febbraio, 2004 
alle ore 10:57
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