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“Il centrodestra unito vince”

Lega Nord e Fratelli d'Italia: "No agli inciuci e SI all’alleanza a tre del centrodestra"

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Ballottaggio amministrative

I ballottaggi di domenica 25 giugno  hanno mandato un messaggio inequivocabile, chiaro e limpido: “Il centrodestra unito VINCE”! Limpido il terzo “ceffone” a Renzi (Referendum 4 dicembre – Ius Soli – Amministrative), limpido anche il “messaggio” degli elettori: “No agli inciuci e SI all’alleanza a tre del centrodestra”. I due grafici mostrano “chiaramente” come era la situazione nel 2012 e come è invece oggi, nel 2017.

Dopo tre anni e mezzo di Segreteria Renzi il PD esce sonoramente sconfitto da questo turno di elezioni amministrative perdendo città storiche: Genova, La Spezia e quasi tutti i capoluoghi. Cadono anche le roccaforti rosse in Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Una politica, quella Renziana, che sta affossando il Paese e i Cittadini, sempre più in difficoltà economiche.

Una politica, quella di sinistra, tutta concentrata sugli interessi di partito, delle cooperative, della loro cerchia di amici e dell’Europa. Immigrazione, Referendum Costituzione, Gender, Ius Soli, salvataggio delle banche, tutte politiche gestite in maniera pessima da Renzi tralasciando le cose serie, quelle che toccano i cittadini, sempre costretti a lottare per arrivare a fine mese. Senza parlare dell’economia Italiana, imprese grandi e medio piccole sempre più tartassate dallo Stato.

Stesso identico discorso per i Comuni che vedevano, e vedono, Sindaci di sinistra: tassazione al limite della “usura” e nessuna politica incentivante, oltre ad un menefreghismo totale sulla sicurezza e degrado del territorio. Era scontata e logica la sconfitta, il cittadino non è stupido, e quando la corda si tira troppo, alla fine si spezza. Gli elettori hanno detto che vogliono un’inversione di rotta e un centrodestra unito. Questo il messaggio chiaro che è partito da tantissime città.

Altro dato importante è l’alta astensione, ma questa volta non colpisce solo il centrodestra, ma anche a sinistra, anche loro hanno disertato le urne scoraggiati dall’arroganza di un Renzi che oramai non piace più a nessuno anzi, non piace più in primis a sinistra. La politica, così come è stata impostata dal 2011, dopo aver fatto volutamente cadere Berlusconi con l’inganno dello “Spread”, non piace e non funziona, chi ci rappresenta è sempre più lontano dalla realtà del Paese. Questo governo che galleggia appena come un “canotto di disperati alla deriva”, ha gettato tutti nello sconforto.

Ora l’Italiano ha ben capito la differenza che intercorre tra la politica della sinistra, dedicata alle banche e alle lobby, e quella del centrodestra: una politica praticata in difesa dell’Italiano con una mentalità economica completamente diversa. Altro messaggio che esce dalle urne è quello che bisogna cambiare la legge elettorale in senso maggioritario. Con il proporzionale il 14% della Lega Nord, il 14% di Forza Italia e il 5% di Fratelli d’Italia non consisterebbe successi, ma solamente onorevoli sconfitte.

In questi ballottaggi ci si era presentati benissimo con i risultati del primo turno: 13 Comuni in vantaggio contro i 6 del centrosinistra. Nel 2012, per meglio comprendere i numeri, il centrodestra aveva preso solamente 6 città su 25, oggi quel risultato si è ribaltato al 100%, quindi quanto hanno detto le urne domenica è un segnale forte di un rilancio politico che può determinare un deciso cambiamento di rotta. Non è escluso che queste amministrative possano avere la stessa faccia delle Regionali del 2000, presa la batosta Massimo d’Alema rassegnò le dimissioni da Presidente del Consiglio.

L’ultima analisi riguarda il M5S, quasi una “comparsa” a queste amministrative. Fuori da tutte le sfide che contavano già al primo turno, raccoglie qualche briciola ai ballottaggi vincendone 8 su 10, ma tutti in città piccoline. Anche loro pagano lo scotto di una politica sbagliata (Torino), quasi nulla (Roma) e piena di indecisioni sulle tematiche importanti del Paese, e quando non sanno cosa dire o fare si “astengono”. Pagano anche le “imposizioni” del loro “menestrello” (Grillo) che aveva “bandito” Pizzarotti, domenica ampiamente vincente a Parma, e della gestione di Genova: candidata eletta sul blog, ma “cacciata” da Grillo perché non gli piaceva. Genova ora è in mano al centrodestra!

Via i personalismi, via gli inciuci e via le chiacchiere, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia devono marciare compatti e uniti per riprendersi il Paese. Laddove questo non dovesse accadere si continuerà a stare sotto una politica disastrosa della sinistra o inutile del M5S. Chi non vuole capire, o si ostina a puntare i piedi come un bambino viziato, deve essere lasciato al suo destino, che sarà quello di sparire da ogni agone politico, sia a livello nazionale che locale, come è giusto che sia.

da Lega Nord di Senigallia
(leganord-senigallia@libero.it)

Fratelli d’Italia di Senigallia
(fratelli.ditalia.senigallia@gmail.com

Commenti
Solo un commento
caterpillar
caterpillar 2017-06-27 14:12:23
Chi perde è sempre il popolo italiano. 20 anni di purghe Berlusconiane, accompagnate da 5 anni di salassi "Renziani" e il cittadino che fa? Cambia c....o ma il c...o è sempre quello!
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