Come Scuola di Pace, la morte di Giulio Regeni in Egitto ci ha profondamente interrogati, prima di tutto a partire dalle nostre istituzioni e dalla loro poca forza nel chiedere giustizia, e poi sulla nostra vocazione alla pace che non può ignorare un paese che, come l’Egitto, è caduto nel caos e nella repressione violenta, ma di cui si parla poco anche in virtù delle nostre strette relazioni economiche con quel paese.

Inoltre Regeni rappresentava “la meglio gioventù”, quei ragazzi che non si accontentano di verità preconfezionate e parziali, ma vogliono andare sul campo a tastare con mano ciò di cui sono appasionati e studiosi, quei ragazzi che purtroppo hanno poco spazio in Italia e devono crescere all’estero.

Proprio questa curiosità secondo noi è ciò che in primis spinge a cercare la Pace e la fraternità tra i popoli, perché non si distrugge ciò che ci incuriosisce.

Per questo abbiamo scelto di proporre al Comune di Senigallia di esporre in piazza Roma uno striscione con scritto “Verità per Giulio Regeni”, nell’ambito della campagna promossa da Amnesty International, e speriamo che il nostro impegno in questo senso non si traduca solo in una svolta a livello istituzionale riguardo a questa vicenda, ma anche in quel cambiamento di mentalità e di sentimenti di cui abbiamo bisogno per sviluppare una vera cultura della pace e portare avanti insieme il compito che Regeni nel suo piccolo svolgeva in Egitto.