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Cicconi Massi interviene sull’IMU: “Passare dalle parole ai fatti”

Lettera aperta al Sindaco Mangialardi da parte del Vice Presidente del Consiglio Comunale

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Caro Sindaco, in questi giorni l’effetto della reintroduzione dell’imposta sugli immobili, la famigerata IMU si sente palpabile in tutta la popolazione. Nelle banche, nei patronati, negli uffici pubblici e negli studi di consulenza commerciale non si parla d’altro e non mancano le file di cittadini impazienti di  capire e purtroppo costretti a  pagare.

Non voglio entrare nel merito dell’imposta, non voglio addentrarmi nelle considerazioni circa l’iniquità di una tassa che colpisce il bene più caro: la prima casa, il bene  frutto del tanto lavoro e dei tanti  risparmi di noi italiani. Voglio però stigmatizzare con forza come il governo nazionale abbia creato un vero e proprio “pasticciaccio brutto” all’italiana, utilizzando i comuni, l’istituzione tra le più vicine ai cittadini, come  mera esattoria delle tasse, come un grimaldello per entrare nelle tasche dei cittadini al fine di  racimolare risorse, che per più della metà andranno a coprire i buchi del malandato bilancio dello Stato e non potranno ricadere positivamente sotto forma di servizi ed investimenti nelle comunità locali.

Caro Sindaco, ho letto la lettera che ha inviato al Presidente del Consiglio, prof. Monti. Non posso che esprimere piena condivisione per gran parte delle Sue idee, ma credo che oggi ci si imponga di passare dalle parole ai fatti.

La decisione del governo che ci obbliga a compiere un vero e proprio atto di “falso in bilancio“, costringendoci ad iscrivere nei bilanci comunali come entrate, somme che di certo non verranno incassate per il tramite del gettito dell’IMU, (così come dimostrato dai conteggi dei nostri tecnici) è un fatto che non possiamo tollerare come amministratori, che debbono e vogliono svolgere il loro mandato improntato a principi di trasparenza, veridicità ed onestà verso i propri concittadini.

E’ evidente che tale maldestro avvio del governo sull’IMU avrà un più tragico e doloroso epilogo, quando a dicembre, da Roma arriverà l’ordine perentorio di far quadrare i conti, attraverso la solita leva fiscale: con l’ultima rata IMU si dovranno aumentare le aliquote sugli immobili, con un’ulteriore mazzata sui già precari e risicati bilanci delle famiglie italiane e delle nostre imprese, paventando in caso contrario il tracollo del Paese e il solito famigerato assalto dello spread.

Caro Sindaco, in questi anni ci siamo spesso trovati su posizioni divergenti su molte questioni, ma ci ha sempre accomunato la volontà di fare del bene alla nostra comunità cittadina; comunità che oggi vediamo in grave sofferenza per la crisi economica, oltre che per politiche fiscali che stanno divenendo assolutamente insostenibili.

Credo sia arrivato il momento dell’azione comune e responsabile contro le politiche deleterie dello stato centrale, che vogliono mortificare il ruolo degli enti locali,  distruggere la stabilità sociale del nostro Paese e compiere aberrazioni normative.

Non basta più alzare la voce, non basta più scrivere educatamente al premier Monti, oggi serve uno scatto d’orgoglio e di forza da parte di tutti quegli ottomila comuni italiani che per la gran parte rappresentano il meglio delle istituzioni della Repubblica Italiana.

L’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani) ha fatto molto, ma non abbastanza contro queste politiche maldestre e pericolose del governo. Oggi avvallare le richieste dell’esecutivo in modo supino, procedendo ad approvare, come se nulla fosse, una variazione di bilancio, recependo i diktat della Ragioneria dello Stato, significherebbe di fatto capitolare ed ammettere un nostro auto commissariamento. Non possiamo essere presi in giro come ente locale e non possiamo accettare che per il tramite delle amministrazioni comunali i cittadini siano presi in giro dai tecnici di Roma, che sembrano sempre più dei ragionieri in affanno, anziché professori di chiara fama.

Deve alzarsi forte da tutti gli 8000 Comuni italiani, a partire dal nostro, una vera e propria azione di disobbedienza civile contro queste dissennate politiche: non approviamo i bilanci e le variazioni di bilancio, fino a che il governo non cambi rotta e dia risposte chiare a tutti i comuni e con essi a tutti i cittadini italiani. Che abbiano il coraggio di commissariare tutte le amministrazioni comunali, ma non possiamo chinare il capo ed autoflagellarci!

E’a rischio la nostra identità  di ente locale, la nostra autonomia fiscale e tributaria costituzionalmente garantita, il nostro diritto dovere di far crescere la nostra comunità cittadina. E’ a rischio la nostra essenza democratica.

Caro Sindaco, qualora vedrò da parte Sua il coraggio di azioni ancora più forti e decise su questo fronte,  Le assicuro politicamente  e personalmente,  tutto il mio sostegno e la mia collaborazione.

Commenti
Solo un commento
giorgino 2012-06-16 17:03:55
un primo passo il comune lo deve fare:
cominciare a limitare le spese inutili , di rappresentanza , limitare le consulenze esterne , ridurre il compenso degli amministratori comunali!

l'imu la paghiamo per le scelte a volte deleterie fatte dagli nostri amministratori , ma non solo , pagiamo anche l'addizzionale comunale , l'addizzionale regionale , e non è giusto che i nostri denari vengano sperpaerati
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