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Giovane cubano a processo per violenza sessuale su una 13enne di Senigallia

Pesante accusa per ricatti a luci rosse nell'ottobre 2010

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Scorcelletti - Laboratorio Analisi
Tribunale, sentenza

Con la minaccia di raccontare il loro rapporto alle famiglie, un giovane di Ancona è riuscito ad ottenere prestazioni sessuali da una tredicenne senigalliese. E’ violenza sessuale l’accusa con cui un ragazzo di origini cubane, già all’epoca dei fatti maggiorenne, è stato portato a processo ad Ancona, mercoledì 29 febbraio.

La storia iniziò nel 2010, quando l’allora 25enne, amico di famiglia da diverso tempo, riuscì, prima, ad entrare in confidenze e, poi, ad incontrare la ragazzina. Da lì, con la scusa di guardare un film a casa del ragazzo, vi fu il primo rapporto sessuale e poi con la minaccia di rivelare tutto, arrivò un secondo appuntamento.

Nell’ottobre dello stesso anno infine il terzo appuntamento: lui è andato a prenderla a casa di un’amichetta, di sera. La madre di lei, non vedendola tornare, si è recata nell’abitazione del giovane cubano e, non trovandola, ha allertato i Carabinieri. I quali sono tornati a casa di lui, ad Ancona, cercando la minorenne, ma senza riuscirvi: infatti, lei era stata nascosta prima in un armadio e poi sul balcone.

Solo con il cellulare la situazione è stata risolta e la giovane rincasata.

Per il cubano 28enne è iniziato il processo con la pesante accusa di violenza sessuale.

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