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Senigallia, economia cittadina congelata: serve liquidità

Allarme CNA: attività pagano anche lo scotto dei giorni di inattività

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Caffespresso
Neve in piazza del Duca a Senigallia

La Cna si appella alle Istituzioni locali e regionali, affinché si attivino presso l’Amministrazione fiscale nazionale. Bisogna tener conto della fase di ulteriore stallo in cui sono piombate le attività locali con l’emergenza neve, e bisogna farlo attraverso un provvedimento che consenta uno slittamento tecnico delle scadenze mensili previste entro il prossimo 16 febbraio; in subordine, dichiara in una nota stampa la CNA di Senigallia, provveda ad annullare l’applicazione delle sanzioni per l’eventuale ritardo negli adempimenti.

Intanto la CNA si è mossa contattando le attività associate per rilevare supposti danni materiali e strutturali, al fine di presentare una valutazione attendibile circa gli effetti prodotti dalla recentissima ondata nevosa che si è abbattuta sia nell’entroterra, che nella costa.

Il sistema è bloccato ed ulteriormente danneggiato dal fatto che, nonostante l’indole del lavoratore autonomo è per sua condizione “genetica” incline a recarsi comunque sul posto di lavoro a prescindere dalle condizioni meteo e di salute, si trova a confrontarsi con un contesto esterno fatto di interlocutori bancari ed istituzionali, collaboratori, clienti e fornitori oltremodo appesantito e rallentato da circa due settimane di maltempo.

Se i danni per i commercianti nel pieno dei saldi si commentano da soli, piange anche il settore artigiano in genere, compresa naturalmente l’edilizia, completamente ferma e il manifatturiero, con capannoni e strade di accesso spesso impraticabili.

Pur comprendendo le difficoltà in essere e nonostante apprezziamo lo sforzo delle amministrazioni locali di fronte ad un’ondata di neve inedita per la zona, non può passare sotto traccia le ricadute che tale situazione sta provocando per il sistema economico locale.

A tal proposito la Cna pone con forza e al contempo ragionevolezza tre questioni centrali per evitare il tracollo:

1) al fisco di allentare la morsa delle scadenze;

2) alle amministrazioni e agli enti pubblici tutti di onorare gli impegni economici presi per lavori già eseguiti in toto o per stralci;

3) e sopratutto avere un po’ di respiro dalle banche, la cui missione, non dimentichiamolo, è anche quella di colmare a condizioni sostenibili le storture e gli sfasamenti nei flussi finanziari che produce inevitabilmente la filiera economica.

Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, sempre più centrale e determinante per le sorti di molte imprese purtroppo oggi a corto di liquidità, ma che possono esibire spesso progetti e contratti attestanti la loro operatività e la volontà di credere nell’uscita dall’impasse contingente, la Cna chiede al mondo creditizio di avere lo stesso atteggiamento positivo e fiducioso e alle amministrazioni di intervenire formalmente per sensibilizzare gli Istituti di credito nel superare l’applicazione rigida del merito creditizio, oggi concetto assai fluttuante e vulnerabile.

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