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HandLand, l’avventura della vita

"Siamo Tornati...": il primo raid nel deserto per persone disabili


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Partecipanti Handland 2005Far vivere una gara-avventura a delle persone disabili, a bordo di quad, in uno dei posti meno adatti a chi ha problemi motori, il deserto del Sahara: nessuno al mondo ci aveva mai pensato prima.
Lo scorso febbraio, però, per sei disabili questo sogno è diventato realtà grazie a Handland, l’“avventura della vita”.
Dopo due anni di preparativi la prima edizione di questa straordinaria iniziativa ideata dalla omonima Onlus no profit marchigiana, presieduta da Romano Girardi e patrocinata dal Ministero della Salute, si è finalmente svolta con pieno successo in Tunisia dal 19 febbraio al 1 marzo scorsi.
I protagonisti, emersi dalle selezioni che si erano svolte a Palmiano (Ascoli Piceno) nel maggio 2004, sono stati Gianni Renna, 48 anni, impiegato di Foligno (Perugia); Mauro Bartoli, 43 anni, impiegato di Pesaro; Stefania Cipolletta, 43 anni, biologa di Castelraimondo (Macerata); Loris Postiglione, 29 anni, geometra di Albano Laziale (Roma); Alessandro Marazzani Visconti, 38 anni, di Trevi (Perugia); Simone Cimarelli, 28 anni, imprenditore di Scheggino (Perugia).
Nonostante avessero diversi livelli di esperienza (c’era anche chi non era mai salito a bordo di un quad prima), tutti i partecipanti hanno portato a termine senza problemi, ed anzi con il morale alle stelle, questa faticosa quanto entusiasmante impresa. Per il buon esito della quale è stato determinante il notevole spiegamento di uomini e mezzi attuato dall’organizzazione grazie alla disponibilità della Blue Dream, importatore dei quad Bombardier 500 cc a trazione integrale che sono stati i “cavalli di battaglia” dei protagonisti di Handland, della Land Rover Italia che ha fornito 6 Range Rover di supporto sulle quali hanno viaggiato i disabili durante i trasferimenti, della concessionaria MCD di Bologna che ha fornito altre tre Land Rover (una Defender 110 e due Discovery) ed un camion Fiat 4×4 di supporto, della Docamaia di Bologna che ha allestito i quad dotandoli di un roll bar d’acciaio di sicurezza e di schienale del sedile, e infine di una troupe del servizio di documentazione dei Vigili del Fuoco, a bordo di due Defender del Corpo, una 90 e una 110.
Dopo il viaggio in nave da Genova e il trasferimento verso sud, l’avventura vera e propria è iniziata il pomeriggio del terzo giorno nei pressi di Matmata, località famosa per le abitazioni dei trogloditi scavate nella creta. In un paesaggio quasi lunare, i 6 partecipanti hanno preso confidenza con i quad cimentandosi in una prova di trial su un breve tracciato che è servita per stabilire l’ordine di partenza della più impegnativa prova del giorno successivo, il quarto, che ha comportato il primo approccio con la sabbia e l’immensità del deserto del Grande Erg Orientale.
I concorrenti hanno affrontato i 30 km circa che separano Douz dal “Café la porte du desert” navigando con il GPS entro un tempo imposto. La prova si è conclusa senza problemi, solo con un po’ d’apprensione per Mauro che, avendo seguito una rotta più distante dalle altre, aveva fatto perdere per un po’ le proprie tracce. La sera, nei pressi di Smelet, in pieno deserto, il gruppo ha mangiato e pernottato in un suggestivo campo allestito con tende berbere, anche se i disabili hanno optato per il più pratico (e meno freddo!) tendone con colonne gonfiabili allestito dai vigili del fuoco. Il quinto giorno si è svolta un’altra prova di navigazione che ha portato la carovana fino alla mitica oasi di Ksar Ghilane. Dopo un pomeriggio all’insegna del relax, il sesto giorno la competizione è ripresa la mattina con un percorso di trial sulla sabbia allestito appena fuori dell’oasi, seguito nel pomeriggio da una prova di orientamento con bussola sui cordoni di dune circostanti il fortino romano, una tappa obbligata per chi giunge in questa zona, a breve distanza da Ksar Ghilane. Una prova che, per la cronaca, Gianni ha concluso ignorando che il suo quad fumasse copiosamente per un principio d’incendio dovuto al surriscaldamento di un freno posteriore, prontamente spento dallo staff. Il settimo giorno la carovana di Handland ha imboccato la strada del ritorno: un trasferimento tra i cordoni di dune ha riportato, durante la mattina, i concorrenti nei pressi del “Café la porte du desert”, dove è stato allestito il secondo ed ultimo campo tendato. Nei dintorni, nel pomeriggio, si è disputata una divertente prova tipo “caccia al tesoro” con l’ausilio del GPS. La sera, poi, si è verificato un imprevisto che ha ulteriormente movimentato l’avventura: preceduto da uno scroscio di pioggia (che non si vedeva da mesi da queste parti), improvvisamente si è levato un forte vento che ha imperversato per una buona mezz’ora sradicando tra l’altro diverse tende e imponendo un lavoro supplementare allo staff, mentre i concorrenti avevano trovato riparo all’interno delle Range Rover. La mattina dell’ottavo giorno si è poi svolta l’ultima prova speciale di navigazione, che ha riportato i concorrenti a Douz ed ha sancito la vittoria di Simone Cimarelli di questa prima edizione di Handland.
È quasi scontato dire, però, che in una manifestazione come questa tutti i partecipanti sono stati e si sono sentiti vincitori, per aver portato a termine una piccola grande impresa sopportando situazioni sconosciute, scomodità, fatica, anche momenti di paura ma venendo ripagati dall’aver provato sensazioni ed emozioni sinora sconosciute e dall’aver vissuto dei giorni straordinari di amicizia con lo staff. I membri del quale, dal canto loro, si sono ritrovati arricchiti, forse anche più dei concorrenti stessi, da questa esperienza di vita a stretto contatto con i disabili.
Ora che Handland è divenuta finalmente una realtà, già lo staff organizzatore si è messo al lavoro per mettere a frutto l’esperienza accumulata e proporre una seconda edizione di questa iniziativa unica al mondo, tutta italiana, che ha lo scopo di dimostrare che la tenacia e la forza di volontà possono vincere ogni tipo di barriera, perché, come recita il suo slogan, “l’avventura della vita nasce prima nella mente”. La medaglia che il presidente della Repubblica Ciampi ha inviato al vincitore di Handland 2005 sarà rimessa in palio nella prossima edizione.

da HANDLAND

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Venerdì 1 aprile, 2005 
alle ore 10:09
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