All’inaugurazione dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia, un ospite inatteso ha movimentato la scena: stiamo parlando di Martin Scorsese, celebre regista, apparso anche come attore in un’opera presentata fuori concorso. L’occasione ha suscitato curiosità di presenti e addetti ai lavori, creando una storia inedita per un cineasta che da sempre preferisce restare dietro la telecamera.

Il fatto che questa leggenda del settore abbia deciso di mettere in scena sé stessa in un altro ruolo, non poteva non catalizzare buona parte dell’attenzione dell’evento. Nei giorni del festival, che si è svolto dal 27 agosto al 6 settembre 2025 al Lido, è stato presentato il film In the Hand of Dante, diretto da Julian Schnabel.

Il cast riunisce nomi di grande rilievo: Oscar Isaac, Al Pacino, John Malkovich, Jason Momoa, Gerard Butler, Gal Gadot, Franco Nero, Sabrina Impacciatore e, tra loro, Martin Scorsese. Schnabel ha descritto il progetto come una narrazione visionaria ispirata alla Divina Commedia e al romanzo omonimo di Nick Tosches.

Un’intuizione da gioco d’azzardo: Scorsese tra attori iconici

In un contesto come quello della Mostra del Cinema di Venezia, la scelta di Scorsese di recitare è apparsa tanto inaspettata quanto affascinante. Non è la prima volta che il suo nome attira l’attenzione al di fuori della regia. Nel corso della sua carriera, ha firmato alcune delle opere più iconiche della storia del cinema, come Taxi Driver, Quei bravi ragazzi e Casino — ormai considerati dei veri classici del casinò nella cultura cinematografica, per il modo in cui raccontano mondi ad alto rischio e personaggi moralmente complessi. La sua presenza in scena, questa volta, ha aggiunto una nuova sfumatura alla sua carriera già poliedrica.

A colpire è soprattutto il carattere inusuale della scelta: il cineasta che ha raccontato sul grande schermo gangster, figure tormentate e universi oscuri decide di comparire in prima persona come interprete in un’opera d’autore. Questa scelta scaturisce da un desiderio di sperimentazione e di apertura, fondendo due ruoli distinti.

In un contesto in cui il passato dialoga costantemente con il nuovo, la sua apparizione come attore ha rappresentato in modo concreto questa contaminazione. La stampa italiana ha sottolineato il carattere eccezionale dell’evento: una star della regia che affronta il palcoscenico come interprete ha infuso al festival un tono in più di meraviglia e riflessione.

Scorsese: la leggenda che ha fatto notizia

Il Red Carpet di Venezia esercita da sempre un fascino speciale, ma l’arrivo di Scorsese tra gli interpreti ha generato un impatto del tutto particolare. Non si trattava solo di un’apparizione promozionale, ma di un gesto che traduce un rapporto personale e professionale profondo con il cinema. Non a caso, nelle cronache del festival si è parlato non solo del film in sé, ma di quell’istante in cui un autore affermato abbandona la consueta collocazione dietro la cinepresa per osservarla dall’interno, con un altro sguardo.

I riflettori su questo momento hanno spiegato soprattutto l’intrinseca dualità del mestiere di cinema: chi dirige può a volte desiderare un assaggio del ruolo dell’attore, e viceversa. A Venezia, quella scelta è stata vissuta come un ponte tra mondi complementari: il pubblico ha potuto percepire, per una sera, il regista in carne e ossa, tra colleghi interpreti, proiettato in una dimensione diversa da quella consueta.

Il fatto che Martin Scorsese sia apparso come interprete alla Mostra del Cinema di Venezia ha rappresentato un momento speciale all’interno della kermesse. Un momento inatteso per un autore che ha consacrato la sua carriera stando dietro l’obiettivo.