Mercoledì scorso, durante la discussione in Consiglio Comunale sulla mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, la sala del Consiglio Comunale è stata come avvolta da nubi oscure.

La nube dell’ignoranza: di chi vuole ignorare la storia di un conflitto che va avanti da quasi ottant’anni.

La nube dell’assenza del diritto in difesa dei deboli: quando si occupano dei territori che l’ONU ha riconosciuto da decenni come sede dello Stato palestinese, il diritto internazionale viene considerato carta straccia e entra in vigore la legge della giungla.

La nube della disumanità: quando non si riconosce che chiunque mi è fratello e i diseredati ancor di più, tanto da negare la realtà del genocidio in corso. Recentemente David Grossman, il più importante scrittore israeliano vivente, ha dichiarato che: «Per anni ho rifiutato di utilizzare questa parola: “genocidio”. Ma adesso non posso trattenermi dall’usarla, dopo quello che ho letto sui giornali, dopo le immagini che ho visto e dopo aver parlato con persone che sono state lì».

La nube dell’arroganza: la mia nazione viene prima di tutte altre, io comando con le bombe e faccio quello che mi pare.

La nube dell’antipolitica: quando si vogliono consolidare i privilegi dei pochi, si rinuncia a intessere rapporti tra le persone e la comunità.

La nube dell’ignavia: il comportamento comodo di chi evita di scegliere, anche rendendosi assente. Dante Alighieri (e speriamo che non sia divisivo uno dei padri di questa nostra smarrita comunità) metteva gli ignavi addirittura fuori dell’inferno, perché non li voleva nemmeno il diavolo, indegni di stare in quel luogo di dolore.

Ma quelle nubi oscure non ci appartengono e noi continueremo a buttare giù questi muri e a costruire al loro posto dei ponti.

da: Rete per la pace subito – Senigallia