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Fratelli d’Italia: “e i rimborsi per le aziende di Senigallia alluvionate?”

Liverani: "abbiamo ricevuto la lettera di un imprenditore: situazione sconcertante e le aziende aspettano"

Via Savonarola (zona Borgo Molino, Senigallia) allagata durante l'alluvione del 3maggio 2014. Foto del Centro Funzionale Regionale

E i rimborsi dell’alluvione per le aziende? E’ un mistero, uno dei tanti del nostro amato Paese, ci sono, ma non ci sono. Suona strano detto così, vero? Eppure così è dopo che abbiamo ricevuto diverse lamentale da parte di qualche titolare di aziende senigalliesi che ci hanno raccontato alcune cose sconcertanti.


Intanto sono stati chiamati dalla Regione Marche in questo mese per  firmare degli allegati e comunicare la scelta della banca per il contributo, ma quando tutto questo avverrà rimane un mistero visto che sono gli stessi impiegati della Regione a saperne ben poco, se non quasi nulla. La scelta di convocarli a febbraio infondendo una “falsa” fiducia è chiara, il 4 marzo si vota e quindi il PD cerca di ingraziarsi i voti, cosa identica ha fatto il Governo nazionale che, guarda sempre il caso, in tre mesi ha firmato i contratti degli insegnanti, delle Forze dell’Ordine e degli Statali, contratti che erano bloccati da 7/9 anni. Potenza delle elezioni!

Tornando ai rimborsi degli alluvionati senigalliesi, riportiamo per esteso quanto ci è stato scritto da un titolare di una azienda, che ovviamente non menzioniamo per evitargli qualche sgradevole “giochino poco simpatico”.

La lettera che abbiamo ricevuto così recita:

“Dopo quasi 4 anni dall’alluvione che ci ha letteralmente “messo in ginocchio”, e dopo tante belle promesse, il 29 gennaio u.s. le aziende hanno ricevuto la Pec con la quale venivano convocate in Regione, in ordine alfabetico, con appuntamenti dal 5 febbraio al 12 marzo 2018.

Tale appuntamento altro non era che apporre la nostra firma su un allegato e per la scelta della banca per avere poi l’eventuale accredito parziale o totale. 36 giorni per mettere una firma! Dopodiché le pratiche verranno esaminate dal Dott. Casadei con dei tempi non ben specificati, perché in realtà neanche lui sa bene come muoversi! Questo perché non è il lavoro che svolge abitualmente e non esiste un protocollo preciso da seguire. A detta del Dott. ci sono anche 34 aziende che sono particolarmente “problematiche” perché non in regola.

Il funzionario incaricato oltre ad essere da solo nello svolgimento di questo lavoro, ha ammesso di non sapere bene come gestire il tutto, e di conseguenza avrà bisogno di tempo che, prima ha quantificato essere qualche mese (!) poi entro l’anno (!!!). Intanto le aziende soffrono e rischiano veramente di chiudere. Questo “ritardo” è sicuramente un risparmio per lo Stato che non dovrà erogare nessun contributo per adesso, poi con il cambio di governo come oramai è scontato, chissà cosa altro potrà accadere nei tempi della burocrazia. E intanto le aziende continuano ad aspettare. Voglio essere fiducioso e pensare che prima o poi riprenderò parte del danno che ho subito a causa dell’incuria della politica e dei politici, ma resto ancora una volta molto dubbioso e deluso, e sicuramente la mia “rabbia” la scaricherò sulla scheda elettorale il 4 marzo mettendo una bella X laddove il sottoscritto pensa che ci possa essere un vero cambiamento”.

Per l’ennesima volta il Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, non ci fa una bella figura, anche in questo caso dimostra tutta la sua incompetenza. Le tante belle parole e promesse della campagna elettorale, come sempre sono finite nel classico “archivio” della politica: il Cosmo! Purtroppo questa è la cruda e amara realtà della vicenda, e nessuno è in grado di dire quando si potrà arrivare a “dama”. Mentre l’imprenditore che ci ha scritto continua ad essere ancora fiducioso e speranzoso, noi non lo siamo per nulla perché ben conosciamo come si muove e agisce la sinistra, il PD in particolar modo. Parlano tanto, ma alla resa dei conti non mantengono mezza promessa. Se ricordate il buon “Renzi” promise non solo di dimettersi, ma di lasciare la politica, insieme alla Boschi, qualora avessero perso il referendum del 4 dicembre 2016. Il Referendum lo hanno sonoramente perso, ma di lasciare la politica non ci hanno più pensato, ma anzi si sono anche candidati alle elezioni politiche.

Addirittura Renzi si è candidato al Senato, quel ramo del Parlamento che tanto voleva abolire.

Per concludere… il 4 marzo se volete veramente cambiare l’Italia, dovete solo che mettere una gran bella X sul simbolo di Fratelli d’Italia; Giorgia Meloni non è Renzi, per lei vengono e verranno sempre “prima gli Italiani”!

 

Marcello Liverani – Coordinatore Fratelli d’Italia di Senigallia

Commenti
Solo un commento
Dirty Rotten Imbeciles
Dirty Rotten Imbeciles 2018-02-10 17:12:15
....devo dire che e' molto strano considerato che ci sono le elezioni, infatti mi sarei aspettato il classico "voto di scambio", soldi per voti.....e quale maniera migliore se non quella di dare 2 spicci agli alluvionati in cambio del loro voto PDidiota ?

Invece nisba, gli alluvionati "s'attaccano" al gommone.....ma ci sono abituati. Alcuni avranno l'umidita' dentro casa per i prossimi 100 anni, ma potranno andare in bici fino in citta', senza fare nomi, quelli del Borgo Bicchia :-)

Attendiamo che il tempo passi....
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