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Nel segno dell’integrazione: Piazza del Duca gremita a Senigallia per la “Festa dei Popoli”

Un pomeriggio insieme tra musica, canti, letture, danze in costume e assaggi di pietanze mediorientali

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Piazza del Duca gremita per la Festa dei Popoli 2017

Generosa partecipazione domenica pomeriggio in piazza del Duca alla Festa dei Popoli, organizzata da Migrantes e Caritas con dedica speciale al dottor Paolo Simone e con la partecipazione di molte associazioni e comunità degli stranieri di Senigallia. Un pomeriggio insieme tra musica, canti, letture, danze in costume e assaggi di pietanze preparate dalle comunità immigrate presenti nella nostra città.

Tre famiglie di rifugiati di Siria e Libia, accolti nel nostro territorio grazie allo SPRAR (Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo) e a Fondazione Caritas, hanno cucinato piatti del proprio Paese per il pubblico della Festa, con il giusto spirito di condivisione e di scambio. Come sempre l’integrazione passa attraverso la conoscenza dell’altro, della persona ma anche della sua cultura e delle sue tradizioni, e mangiare insieme rappresenta un ottimo modo per comprendersi e integrarsi.

In linea, insomma, con il tema scelto dalla Festa, “Uno sguardo sul mondo e… saremo migliori”, una riflessione sulla necessità di fermarsi a leggere il futuro e il presente spesso drammatico dei Paesi più poveri, vittime della guerra, della fame, ma soprattutto sui nostri pregiudizi e sull’ignoranza che porta all’esclusione dell’altro. Con generosità e voglia di farsi conoscere i nostri rifugiati hanno cucinato per due giorni interi per permettere di assaggiare le loro delizie e di fare integrazione con i fatti, non a parole.

È grazie a un finanziamento dello SPRAR per il progetto comunicazione che le ricette dei più caratteristici piatti preparati sono state raccolte e pubblicate in un piccolo volume dal titolo “Un mondo di cucina. Viaggio tra i piatti di Siria e Libia”, scritto in italiano e in arabo. Il libricino nasce dal tirocinio presso Fondazione Caritas di Marta Bugari, studentessa dell’università di Macerata, che ha cucinato e messo insieme le ricette scelte dalle famiglie ospitate, scrivendole in arabo e in italiano.

“In un mondo sempre più multiculturale” racconta Marta Bugari“diventa importante rapportarsi e conoscersi l’un l’altro, creando un’armoniosa coesistenza nella diversità e un ambiente di rispetto e riconoscimento del suo valore. Mi piaceva intraprendere questa strada attraverso la cucina, linguaggio universale che ci accomuna e ci rende più vicini”.

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