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Musica, immagini, testimonianze: a Marzocca di Senigallia ricordata la Grande Guerra

La recensione dell'emozionante serata al Centro sociale Adriatico

Uno scatto della Prima Guerra mondiale

Domenica 25 ottobre nei locali del Centro Sociale Adriatico di Marzocca si è svolta una bella e piacevole manifestazione, d’importanza sia artistica che storica, intitolata significativamente “Canti di Trincea”.

Lo spettacolo musicale, ideato e coordinato dallo storico dott. Donato Mori, è stato introdotto dal generale Roberto Boccolini dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, che ha fornito un resoconto molto dettagliato dell’impegno della Guardia di Finanza nel primo conflitto mondiale con una vera lezione di storia militare, prezioso contributo alla storia globale. È poi seguito un interessante intervento da parte dell’assessore alla cultura Simonetta Bucari,che ha evidenziato come insegnante la necessità dello studio storico della guerra affinché non ci siano in futuro mai più conflitti.

Di fronte ad un pubblico numeroso, molto attento e qualificato la giovanissima Veronica Piersantelli (voce e percussioni), Gabriele Carbonari (voce e chitarra) e Donato Mori (organetto e percussioni) hanno eseguito tredici brani tradizionali (dei quali Mori ha illustrato brevemente la storia) in un arrangiamento vicino alle ballate dei cantastorie, quale approfondimento della cultura popolare. Si è così potuto gustare un canto spontaneo, espressione di emozioni, sentimenti e affetti della gente semplice, vittima involontaria dell’immane tragedia bellica.

Tra un canto e l’altro lo stesso Donato ha letto alcune toccanti testimonianze di soldati della nostra zona. Ad esempio, Pietro Bonopera, (uno dei 22 ex studenti del senigalliese Liceo Classico Perticari che hanno versato il sangue in trincea e che non vanno dimenticati), il 28 ottobre 1915, parlando dell’insostenibilità delle posizioni dei nostri militari, esprime “la certezza di non vedere l’alba” del giorno dopo, ma, con la coscienza di adempiere fino in fondo il proprio dovere, non si arrende; pur fervente repubblicano, combatte nel regio esercito per il bene della patria e conclude la sua lettera con “Evviva l’Italia! Evviva la  Repubblica!!”. Bruno Bruni nella vittoriosa alba del 28 ottobre 1918, mentre transitava la morte nel Montello rossastro per i duelli d’artiglieria, scrive dei suoi valorosi arditi e dei nemici che “fuggivano precipitosamente avanti alla punta delle baionette” italiane e “risalivano in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”.

Il tricolore veniva inalberato su Trento, Trieste e la Dalmazia: si avverava il sogno di tanti eroi e martiri. Nelle parole di Bruni, come in quelle datate 1916 di Benvenuto Birarelli di Ostra, che a pochi metri dal nemico trova coraggio nei racconti di un vecchio garibaldino suo concittadino, risalta il collegamento ideale fra la grande guerra e l’epopea risorgimentale. Inoltre, il pubblico durante lo spettacolo è stato ulteriormente sensibilizzato sul tema dalla proiezione di centinaia d’immagini relative alla prima guerra mondiale. Da molto tempo nella nostra Europa, fortunatamente, non ci sono più guerre, è stato, però, doveroso, sempre da parte di Mori, menzionare gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che, in maniera anonima e coraggiosa, sfidano quotidianamente il pericolo “come d’autunno sugli alberi le foglie”.

Al termine della serata sono stati ricordati i 31 caduti di Montignano (a partire da due militari fra le prime vittime del 24/5/1915: Alessandro Borgognoni ucciso a Senigallia e Augusto Paolasini ad Ancona) e i 10 di San Silvestro.

Questa manifestazione, realizzata grazie al contributo dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, del Comune di Senigallia, del Centro Sociale Adriatico, della Biblioteca L. Orciari,  della Lega Navale Italiana, dell’ACLI di San Silvestro, delle Associazioni Castellaro 2001, Filodrammatica La Sciabica, Marzocca Cavallo, Montimar, Onda Libera e Promotrice Montignanese, è stata contemporaneamente evento artistico e lezione di storia ben inserita nel centenario della decisione dell’Italia di partecipare alla prima guerra mondiale, meritando pienamente il grande successo di pubblico e di critica.

 

Giulio Moraca

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