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Ancona: Una firma per l’appello dell’Agis al Teatro delle Muse

Sabato 19 febbraio alle ore 11.30

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clicca per ingrandireOggi, sabato 19 febbraio, il Teatro delle Muse rimarrà aperto dalle 9 alle 13 per proseguire nella raccolta di firme in calce all’appello che l’Agis rivolge a tutti i cittadini in base alla Vertenza Spettacolo che vuole impedire ulteriori tagli al Fondo Unico dello Spettacolo (dimezzato negli ultimi vent’anni)."La cultura costa ma l’incultura costa di più" è l’appello già sottoscritto da migliaia di cittadini, intellettuali, operatori culturali, giornalisti, rappresentanti di enti pubblici e privati.
Fabio Sturani, presidente della Fondazione e Sindaco di Ancona, sarà in teatro a firmare l’appello alle 11,30 insieme numerosi personaggi come Donatella Girombelli e Mario Mortaroli, insieme ai consiglieri di amministrazione della Fondazione, insieme ai partner della Fondazione tra i quali l’on. Renato Galeazzi e Tommaso Paolucci, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione "Le Città del Teatro"-Teatro Stabile delle Marche, Riccardo Graciotti direttore dell’Istituto Musicale Pareggiato G.B. Pergolesi, i responsabili degli Amici della Musica G.Michelli, del Coro Lirico V.Bellini, della Fondazione Orchestra Filarmonica delle Marche, dell’Associazione Spaziomusica, del Teatro del Canguro-Teatro Stabile di Innovazione per l’infanzia e i Giovani, e molti altri operatori, nonché studenti, artisti, amministratori.
Nei giorni scorsi, Alessio Vlad, direttore artistico della Stagione Lirica, e Gustav Kuhn, direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, hanno firmato l’appello.
"La cultura è l’anima di un popolo ma è la prima voce che i governi tagliano e in televisione la volgarità ha preso il posto della cultura". Così il cardinale Paul Poupard, presidente del dicastero culturale presso la Santa Sede, al Giornale dello Spettacolo "La cultura ha bisogno di cure continue e di avere sempre l’attenzione dei governi, anche se non scende in piazza – ha detto il cardinale – Quando un governo ha meno risorse il primo budget che ridimensiona è sempre quello per la cultura. I politici sono vittime delle tecniche moderne, ascoltano i sondaggi, ascoltano quelli che di volta in volta alzano di più la voce, ma, citando un primo ministro francese dei tempi di Mitterand, "come si può governare un Paese nel quale si realizza un sondaggio al giorno?". Un governo dovrebbe avere come motivazione principale il senso del bene comune, non dovrebbe di giorno in giorno solo ascoltare chi protesta di più per poi correre ai ripari".

Pubblicato Venerdì 18 febbraio, 2005 
alle ore 15:12
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