I bagnini alla ricerca di apprendisti
La necessita'di abbassare i pesanti costi di gestione degli stabilimenti balneari
Oltre 150 stabilimenti per un solo sindacato. E’ senigalliese il presidente provinciale del Sib Confcommercio. La spiaggia di velluto si pone dunque su una posizione di rilievo nell’ambito della rappresentanza sindacale per gli operatori balneari. Pochi mesi fa la Confcommercio di Senigallia ha creato il Gibas, con alla presidenza Enzo, riunendo ben 67 stabilimenti. Ma la Confcommercio, questa volta provinciale, ha deciso di rendere più forte la categoria rinnovando i vertici."E’ il primo sindacato della provincia di Ancona- afferma il neo eletto Daniele Corinaldesi – . Il mio sarà un ruolo interlocutorio con le istituzioni e di raccordo tra le varie località balneari". Del sodalizio fanno parte Sirolo, Numana e Marcelli con 56 stabilimenti, Falconara con 26, Marina di Montemarciano con 2 e Senigallia con 67. Corinaldesi ha voluto fugare subito ogni dubbio sul "rischio" di concorrenza interna. Insomma l’unione fa la forza. "Il valore del sindacato sta proprio nel fatto che sotto un’unica sigla si ritrovano diverse località non in competizione tra loro. Sono spiagge per configurazione differenti con esigenze particolari e con clientele diverse l’una dall’altra. Insieme però è possibile ottenere risultati di rilievo".In agenda la questione erosione. "Grazie al Sib Montemarciano e tutte le spiagge colpite da questo problema non saranno più sole e avranno una voce unanime, forte considerati i numeri, nei confronti dei governi provinciale e regionale". Altro obiettivo la sicurezza, considerata il primo biglietto da visita per una città balneare. "Rimanendo in stretto contatto con la Capitaneria di Porto, le società di salvamento e la Croce Rossa, vogliamo contraddistinguerci come punto di riferimento perla sicurezza in mare e a terra". Il neo presidente punta alla necessità di unificare anche il servizio di salvataggio coinvolgendo anche gli enti pubblici fino ad interessare anche la protezione civile. Ma non mancherà nemmeno la questione immagine. Gli stabilimenti che fanno capo al Sib-Confcommercio saranno riconoscibili sia dal punto di vista visivo che di tipologia del servizio. Sotto controllo anche l’Iva, in Italia al 20% mentre in altri paesi europei oscilla tra il 4 e il 10%. "Questa differenziazione ci penalizza e di fatto ci ìmpedisce di essere concorrenziali come vorremmo". Capitolo aperto anche i canoni demaniali. Come è noto il governo Berlusconi avrebbe stabilito con la finanziaria 2004 un aumento del 300%. Numerosi i contatti con gli esponenti politici che hanno portato ad una sorta di congelamento degli aumenti fino al prossimo 30 giugno quando si dovrebbe sapere cosa accadrà.Ma il Sib vuole risolvere anche una questione molto più vicina. "A differenza delle altre province noi non possiamo assumere apprendisti, con la conseguenza che i costi di gestione dello stabilimento salgono penalizzandoci. Quanto prima incontreremo i responsabili dell’ispettorato del lavoro provinciale per trovare una soluzione".
di ma.p

























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