Quando nelle scorse settimane  è stato presentato il programma del ‘Senigallia in Jazz 2025’, il Lions Club di Senigallia ha voluto essere immediatamente e con convinzione tra i partner dell’evento.

 

Se la musica, tra le diverse manifestazioni dell’arte, riesce a parlare ai nostri sentimenti più profondi, il jazz rappresenta al massimo livello un ponte ideale tra le diverse radici culturali, sociali e politiche globali.

La stessa tecnica dell’ improvvisazione, che ci consegna forse la caratteristica più potente del jazz, è un grande messaggio di libertà, un viaggiare tra la consapevolezza dell’unità che ci identifica tutti nel significato di umanità e il valore del singolo individuo, unico e irripetibile.

Il cartellone di questo prezioso evento è dunque la miglior dimostrazione di come il jazz sappia e voglia parlare a tutti e a ciascuno, con un linguaggio che si rivolge allo stesso tempo all’individuo e alla società nel suo complesso.

Un ‘parterre de roi’ di altissimo livello, che racconta la storia e l’evoluzione di un genere musicale nato a New Orleans tra fine ottocento e primi novecento come forma di ribellione ed emancipazione della comunità nera afroamericana, ma che strada facendo si è contaminato con altri generi musicali come lo stesso rock di matrice bianca e occidentale.

La presenza sul palco di artisti come Amii Stewart, Noa, gli Incognito -con l’apertura degli Dadfunk –  presentati da grandi conoscitori del mondo musicale come Nick the Nightfly, le masterclass per approfondire la conoscenza dell’universo jazzistico, le jam session che animeranno il centro cittadino dal 2 al 4 luglio prossimi, tracciano un percorso che non poteva non trovare punti di condivisione con i valori universali dei ‘Lions’. E’ per questo che il Lions Club di Senigallia ha voluto con forza trovarsi sullo stesso cammino del Senigallia in Jazz 2025, in questi tre giorni di musica e colori, augurando agli artisti e agli organizzatori il massimo successo.