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“Il contratto di fiume va ripristinato subito”

Paolo Landi: "E' stato snaturato e trasformato in una cosa diversa con il progetto Smart River"

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Il fiume Misa in centro a Senigallia

Il contratto di fiume nell’impostazione originale si è di fatto chiuso in sordina senza una notifica ufficiale e all’insaputa della gran parte di una qualificata platea di portatori d’interessi.

Si è snaturato e trasformato in una cosa diversa con facilitatore e una nuova segreteria tecnica che  hanno sposato il progetto “Smart River” finanziato dalla commissione europea  nell’ambito del programma internazionale ADRION condiviso con i partner della regione Adriatico Ionica e che molto probabilmente andrà ad affrontare tematiche di più ampia scala che relegheranno in secondo piano lo studio specifico di pianificazione strategia per il bacino Misa-Nevola inclusivo del rischio idraulico, dello stoccaggio idrico per fronteggiare eventuali siccità, di un piano di sviluppo agricolo sostenibile, della conservazione ambientale e di una nuova potenzialità turistica tutta da inventare.

Purtroppo la modesta gestione di tanti anni di attività non ha prodotto risultati apprezzabili per una lentezza esasperata concentrata per lo più su una  troppo lunga e inutile prima fase conoscitiva che ha ritardato la successiva con la presentazione di proposte già vecchie e costrette ad inseguire senza successo decisioni ormai prese e spesso sbagliate ed è venuta meno anche nella terza e conclusiva fase affrontata in una sola seduta con la definizione di un “piano d’azione” incredibilmente vuoto e inconcludente.

Se si vuol dare una prospettiva futura a questo comprensorio è necessario fare un salto di qualità con un deciso cambio di passo che parta proprio dal basso con un contratto di fiume da riattivare immediatamente concentrato e finalizzato esclusivamente sul bacino Misa-Nevola che dovrà diventare casa comune anche di quei portatori d’interesse che si stanno muovendo in autonomia.

Questa iniziativa di rigenerazione del contratto di fiume deve però smarcarsi dal percorso dello Smart River,  gestendosi in autonomia con una nuova specifica segreteria politica distinta da quella tecnica e che organizzi su scelte e decisioni della propria assemblea un calendario di programmazione in progress agile e che cerchi di recuperare il troppo tempo fin qui perduto.

In questo modo sotto lo stesso contratto di fiume troveranno ospitalità entrambi i percorsi con le loro specifiche autonomie e assemblee ma con la possibilità di interfacciarsi, quando serve, con la condivisione di studi e lavori in assemblee congiunte, in sinergia vicendevole, ma senza dipendenze reciproche.

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