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Anpi Senigallia: “festeggiamo il 25 aprile”

"Condanniamo l'invasione da parte della Russia di Putin"

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Il 25 Aprile è la festa della Liberazione.
Quel giorno del 1945 le Italiane e gli Italiani conquistarono democrazia, libertà e giustizia sociale.


Quel giorno la pace vinse sulla guerra, sul nazifascismo, su ogni nazionalismo.
Di lì a poco, le donne e gli uomini e le forze organizzate che condussero la Resistenza scrissero queste parole nella Costituzione, all’articolo 11:

L’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie
ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Riferendoci a questo articolo, condanniamo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, un grave atto di guerra che sta spargendo morte e distruzione. Chiediamo la fine dei bombardamenti e il ritiro dell’esercito russo.
Questa guerra sta producendo una massa di profughi verso l’Unione Europea che devono essere accolti, così come dovrebbero essere sostenuti i profughi di ogni guerra, che, al di là del colore della loro pelle o della provenienza geografica, hanno bisogno di accoglienza e di ricostruire insieme a noi un nuovo percorso di vita e di libertà invece di essere respinti o ignorati e dimenticati.

In Russia i ceti dominanti e il governo impongono a quel grande paese una politica antidemocratica, secondo il modello (gradito anche da altri governi dell’Europa orientale e dalla destra nostrana) della «democrazia illiberale» ovvero di una politica autoritaria sostenuta da un consenso di massa ottenuto con la forza e il controllo dei mezzi d’informazione.
Ciò è avvenuto in un contesto internazionale in cui, come ha affermato Papa Francesco, «si continua a governare il mondo come uno “scacchiere”, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri».

Ecco perché riflettere accuratamente anche sulle cause che hanno portato a questa guerra non vuol dire sminuire l’aggressione in corso, ma ricercare le ragioni della pace per rimettere in campo una diplomazia che miri alla non estensione del conflitto e quindi a scongiurare il rischio di un’escalation nucleare e mondiale.
Allo scopo di far cessare le ostilità ed avviare trattative, giudichiamo errate e inefficaci le politiche troppo interessate seguite dagli USA e dalla NATO, l’immobilismo dell’ONU, la rinuncia dell’Europa ad un ruolo centrale nella gestione dei negoziati di pace.

Non sappiamo ancora quanto le sanzioni in campo economico potranno pesare per fermare il conflitto, mentre sappiamo che il massiccio riarmo, con cui l’Occidente vorrebbe rispondere a Putin, certamente non porterà la pace (si veda se le armi hanno portato la pace in Afghanistan o nelle aree interessate da guerre recenti o dove sono ancora in corso).
Il riarmo determinerà una pericolosissima escalation verso l’uso delle armi nucleari, paurosamente annunciato come possibile, e sconvolgerà la spesa sociale a danno dei più deboli. Inoltre, questa è una guerra per il fossile e contro la transizione ecologica.

Del resto la smilitarizzazione che proponiamo non è solo una politica contro le lobby economiche delle armi e contro il terrore nucleare, ma è anche una politica ecologica, in quanto mette al bando quelle materie prime e quel sistema produttivo su cui si basa l’industria bellica.

E allora si pratichi la strada della trattativa, e questa sia sostenuta in primo luogo dal Governo italiano secondo quanto detta la Costituzione, che contiene quelle parole proprio perché lasciate alla Repubblica da chi aveva conosciuto gli orrori e le devastazioni della guerra. Sappiamo che la libertà e la pace sono frutto della giustizia e noi riconfermiamo il nostro impegno come cittadini del mondo a perseguirla con tutti i modi che la nostra Costituzione ci indica.

Sia questo il 25 aprile dell’articolo 11!
Sia il 25 aprile non del rischio della terza guerra mondiale
ma della riaffermata pace in Europa e nel mondo.

Vi invitiamo a festeggiare tutte e tutti insieme la Liberazione e la Resistenza in Piazza delle Erbe (Foro Annonario) lunedì 25 aprile dalle 16 alle 20.

Per conoscere le iniziative collegate alla Festa, segui la pagina Facebook di ANPI Senigallia Sezione Giulia Giuliani e Luigi Olivi

ANPI Senigallia
Pubblicato Giovedì 14 aprile, 2022 
alle ore 10:27
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Commenti
Solo un commento
fredvargas
fredvargas 2022-04-14 14:58:14
"Non sappiamo ancora quanto le sanzioni in campo economico potranno pesare per fermare il conflitto". Niente. 55 giorni di guerra in barba ad ogni sanzione o trattativa, da qualunque parte sia venuta. Apprezzo l'intenzione di ANPI Senigallia che sicuramente ha scritto un comunicato migliore di quello di anpi nazionale, ma di buone intenzioni è lastricata la strada per l'inferno, credo dicesse Marx. La Russia non si fermerà finché non avrà ottenuto quello che vuole e già minaccia Finlandia e Svezia di posizionarsi nel caso in cui solo esprimessero la volontà di entrare nella Nato. Tutta l'Europa è sotto il suo ricatto. Siamo in una situazione lose-lose sia che si intervenga con le armi sia che la si lasci avanzare indisturbata. Dovrebbe essere quindi evidente che è Putin che vuole ricostruire il blocco ex-sovietico contrapposto ai paesi del patto atlantico, altro che stati indipendenti... In tutto questo, la strada della trattativa è solo un wishful thinking a meno di considerarla come un modo per rendere la resa dell'Ucraina meno tragica di quanto non sia già. Per tutto il resto, compresa la reiterazione dell'art. 11 della costituzione che viene interpretato come fa più comodo, ci sono le marce e le bandiere, pannicelli caldi che ci fanno sentire migliori e innocenti. Chissà che invece oggi i nostri partigiani oggi sarebbero a fianco degli ucraini a difendere il popolo dall'invasore e darebbero a noi dei qualunquisti...
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