Annita Garibaldi Jallet ospite a Senigallia
L'11 maggio incontro al Liceo Medi con la pronipote di Giuseppe, che parlerà della Repubblica Romana
![Giuseppe Garibaldi](https://www.senigallianotizie.it/articoli/2019/05/20190509-giuseppe-garibaldi-430x323.jpg?badd6b)
La prof. Annita Garibaldi Jallet interverrà, sabato 11 maggio alle ore 11, presso l’aula magna “Carlo Urbani” del Liceo “Enrico Medi” di Senigallia, nell’ambito di un progetto del Piano di Offerta Formativa, e in occasione del 170° anniversario della Repubblica Romana, con una conferenza sul tema “La Repubblica Romana, le Guerre d’Indipendenza e i Garibaldi”.
Oltre all’eroica difesa della capitale dall’attacco francese condotta dai bisnonni, l’ “Eroe dei due Mondi” e la moglie brasiliana Annita Ribeiro da Silva, infatti il nonno Ricciotti e il fratello Menotti si distinsero nella III Guerra d’Indipendenza del 1866, mentre il padre Sante fu volontario nella Grande Guerra, definita anche IV Guerra d’Indipendenza, e nella Guerra di Liberazione, morendo nel 1946 per le conseguenze della detenzione nei lager tedeschi della II Guerra Mondiale.
Nell’occasione sarà altresì ricordato il giovane senigalliese Giuseppe Chiostergi, volontario e gravemente ferito in Francia nel 1914, allo scoppio della I Guerra Mondiale, per combattere comunque contro gli Imperi Centrali nella Legione garibaldina, al seguito dei figlio di Ricciotti, Giuseppe e a fianco dei suoi fratelli, due dei quali morirono, e del cugino Sante.
Venerdì 10 maggio alle 16, la stessa presidente dell’Associazione Nazionale dei Veterani e Reduci Garibaldini parteciperà presso il Municipio di Ostra Vetere, all’apposizione di una targa alla memoria dei tre concittadini – Paolo, con i figli Giuseppe e Giovanni -, sacrificatisi per favorire il tentativo garibaldino di liberazione di Roma, il 25 ottobre 1867. Garibaldi, reduce dalla conquista dell’Italia Meridionale con l’impresa dei Mille del ’60 e dall’analoga iniziativa di annessione del Lazio nel ’62, aveva di nuovo vanamente sperato nel supporto del secondo governo di Urbano Rattazzi, liberale della Sinistra Storica, e dato avvio alle operazioni militari, provvedendo anche a favorire la sollevazione del popolo romano, che invece fallì.
In quel pomeriggio autunnale, a seguito di una delazione, in un quartiere di Trastevere completamente deserto, circa trecento zuavi e gendarmi pontifici accerchiarono un centinaio di patrioti asserragliati nel lanificio di Giulio Ajani.
Fra questi il capo-officina Paolo Gioacchini e i suoi due figli morirono in combattimento, insieme a tredici patrioti, per proteggere la fuga degli altri, una ventina dei quali vennero catturati.
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