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Fratelli d’Italia Senigallia: “da irresponsabili avallare l’immigrazione illegale”

Marcello Liverani interviene ancora sui parcheggiatori abusivi: "non è affatto solo questione di accoglienza"

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Parcheggiatori abusivi alla pesa pubblica di Senigallia

Il limite dei post e delle dichiarazioni rilasciate dai personaggi della sinistra sui Parcheggiatori Abusivi è quello di valutare il caso soltanto come questione di “accoglienza”.

La “posizione” è sbagliata e dannosa perché fa passare il segnale che l’immigrazione illegale alla fine dei conti è accettabile.

Se i conti li facessimo davvero ci renderemmo conto di quanto ci costa davvero ogni “salvataggio”. Iniziamo con il dire che il “recupero” o “l’importazione”, visto che il termine “salvataggio” è correttamente riferibile a casi particolari, accidentali e non voluti, sono ben diversi dai cento o più che ogni volta si imbarcano consapevolmente in un solo gommone che non ha alcuna possibilità di arrivare in Italia.

A parte le asserzioni ingannevoli di Boeri che si riferivano agli stranieri regolari (badanti romene, immigrati comunitari…ecc.) e non ai clandestini disoccupati, ogni “importazione” di clandestini è un danno economico e sociale, altro che una risorsa di “Boldriniana memoria”. Costa fin dall’inizio per il personale ed i mezzi di soccorso in mare, quando addirittura non si spendono 20 milioni per recuperare un anno dopo i cadaveri di un barcone rovesciato. Seguono le spese per la visita sanitaria, l’identificazione, che è quasi sempre problematica in assenza di documenti, i trasferimenti, l’ospitalità in un centro di raccolta nella speranza che non lo saccheggino o lo incendino come spesso accade, la richiesta di asilo che ormai tutti hanno imparato a chiedere, l’esame della richiesta di asilo, la spesa per “mediatori culturali”, essi pure precedentemente immigrati, il ricorso in appello, i costi per giudici, cancellieri e personale giudiziario come se i tribunali non facessero già penare gli italiani per i ritardi delle cause civili e penali che non di rado superano i dieci anni, il maggior onere delle Forze dell’Ordine sia sul campo che negli uffici per le pratiche amministrative, il carico aggiuntivo sul sistema sanitario come se i tempi di attesa non fossero già abbastanza lunghi in Italia, le tasse comunali e regionali che non vengono loro addebitate, come se per la raccolta dei rifiuti e i servizi indivisibili fosse ovvio che debbano pagare solo gli italiani, i corsi di lingua per tutti che quasi tutti si rifiutano di seguire nella speranza di arrivare in Europa nel paese prescelto, l’educazione e l’istruzione professionale per i minori non accompagnati fino al raggiungimento della maggiore età, perfino corsi di formazione per i loro tutori, per non parlare dei biglietti non pagati sui treni ed autobus che i controllori si rifiutano ormai di verificare per non essere malmenati, e tanto altro.

Soltanto per la spesa contabilizzabile la finanziaria 2017 ha stanziato 5 miliardi.

Sono solo una parte di quanto gli italiani devono pagare senza contare gli oneri indiretti aggiuntivi non quantificabili. Quando alla fine vengono “espulsi” si limitano a cambiare città e stazionano davanti chiese, supermercati o parcheggi quando non sono a contrabbandare merce contraffatta o peggio.

Il loro rimpatrio è praticamente impossibile dato il costo dei trasferimenti e la necessità che siano accompagnati anche in volo da agenti di P.S. , peraltro i loro paesi sono ben contenti di essersene liberati e non li rivogliono. In tale condizione è ovvio che utilizzano ogni stratagemma per sopravvivere. Un terzo dei detenuti nelle carceri italiane è costituito da immigrati. Valutati per semplicità di calcolo soltanto in 600.000 i clandestini in circolazione, a fronte di circa 60 milioni di italiani risulta che la loro percentuale di delinquenza è almeno trenta volte quella degli italiani. Se non bastasse questo evidente pericolo per l’ordine pubblico, costano ciascuno 60.000 euro ogni anno e questo non è compreso nei 5 Miliardi.

E’ da irresponsabili avvallare lo status quo di immigrati disoccupati senza alcuna possibilità di integrazione, hanno competenze professionali talmente basse da essere del tutto fuori mercato se pure la richiesta ci fosse. Per questo in Europa nessuno li vuole, neppure chi avrebbe diritto al rifugio politico. E’ colpevole illudersi ed illudere che in un modo o nell’altro possano trovare “accoglienza” decente nelle nostre comunità.

E’ indispensabile dissuaderli e trasmettere il messaggio chiaro e forte, soprattutto agli aspiranti naufraghi africani in attesa di imbarcarsi, che “l’accoglienza” e tanto meno “l’integrazione”, non sono possibili. Lasciamole fare alla Chiesa, impresa multinazionale che vive di rendita, e auspichiamo il ravvedimento dei “buonisti a prescindere”. Il pietismo è rispettabile quando avviene a spese proprie non quando l’onere e le conseguenze si scaricano poi sulla intera collettività.

Gli atti terroristici insegnano che se pure la prima generazione di immigrati si accontenta “in un modo o nell’altro”, la seconda si sente discriminata e reagisce in modo inconsulto. L’immigrazione clandestina non è una risorsa ma una bomba sociale. Il PD ha la responsabilità di non aver affrontato adeguatamente la situazione e dimostra ancor oggi di non esserne all’altezza.

Per quanto riguarda invece la situazione di Senigallia dei “Parcheggiatori Abusivi” e dei “Vu cumprà”, Mangialardi ha tutti gli elementi per rendersi conto della problematica che infastidisce i senigalliesi, ma il suo principale problema è quello di assicurarsi qualche incarico nel “dopo-sindaco”, per questo asseconda e corteggia da anni il pesarese Ricci, che è il responsabile PD degli enti locali, per non essere costretto a tornare a vivere vendendo tisane.

Commenti
Solo un commento
giuli 2018-09-05 12:32:39
Liverani, credo che non hai molti argomenti. Se domani ti togliessero gli extracomunitari da Senigallia, mi sai dire poi di che cavolo parli?
Per le prossime elezioni, a mio avviso fai piú bella figura se non ti presenti per niente.
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