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Cerimonia in Comune per la consegna delle “Medaglie della Liberazione”

Mangialardi: “Un grande onore offrire il giusto riconoscimento a coloro che si sono battuti e sacrificati per la libertà”

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Medaglie della Liberazione

Alla vigilia delle celebrazioni per il 72° anniversario della Liberazione di Senigallia, questa mattina nella sala della giunta comunale si è svolta una cerimonia promossa dalle sezioni cittadine dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani per la consegna della “Medaglia della Liberazione” conferita dal ministero della Difesa a Rolando Brasini, don Attilio Ferretti e Giulia Giuliani.

Tre persone per tre storie diverse, ma accomunate dal profondo amore per la libertà e la democrazia, valori che a costo di pesanti sacrifici personali esse contribuirono a riconquistare, riscattando l’Italia dall’onta del fascismo.

Brasini, a suo tempo residente a Cesena, dopo essersi rifiutato di arruolarsi tra le fila della Repubblica sociale di Salò si unì alla Resistenza romagnola partecipando a vari interventi militari contro le truppe d’occupazione tedesche. Don Attilio Ferretti, invece, ex parroco di Scapezzano, dopo essere stato arruolato e mandato al fronte all’età di venti anni, nel 1943 venne fatto prigioniero e portato in Germania, dove per tre anni fu costretto al lavoro coatto. Qui temperò la sua vocazione religiosa, da cui scaturì la promessa di dedicare la propria vita al Signore diventando prete. Infine, Giulia Giuliani, giovanissima fidanzata di Domenico Torreggiani, uno dei partigiani scampati all’eccidio di monte Sant’Angelo, che venne arrestata dai tedeschi e condotta al carcere di Forlì affinché fornisse notizie circa il rifugio del proprio compagno. Più volte torturata e minacciata di morte, si rifiutò strenuamente di parlare con i propri aguzzini.

A consegnare le onorificenze è stato il sindaco Maurizio Mangialardi, su delega del prefetto. Alla cerimonia hanno preso parte anche alcuni familiari delle persone insignite e i rappresentanti dell’Anpi, Leonardo Giacomini, e dell’Anpc, Franco Porcelli.

Queste persone – ha spiegato il presidente dell’Anpi Giacomini – sono testimoni di esperienze terribili, hanno vissuto l’orrore della guerra e subìto ogni sorta di umiliazioni, torture e violenze. Crediamo sia giusto far conoscere le loro storie e farne un esempio per le giovani generazioni. E per tale ragione ringrazio il sindaco per questa cerimonia dal grande significato sotto l’aspetto del ricordo e della memoria”.

Per chi rappresenta le istituzioni – ha poi detto il sindaco Mangialardi – è un grande onore offrire il giusto riconoscimento a coloro che si sono battuti e sacrificati per la libertà e la democrazia, valori che oggi noi diamo per scontati. Senza alcuna retorica, voglio dire che queste persone sono oggi dei simboli importanti, per ciò che hanno fatto prima, adoperandosi affinché la nostra Nazione tornasse a essere un paese democratico, e per ciò che fanno oggi, quando con le loro testimonianze ci ricordano che la violenza e i sentimenti di prevaricazione nei confronti del diverso sono sempre in agguato, pronti ad alimentare forme diverse di intolleranza e razzismo. Oggi, con questa piccola ma significativa cerimonia, abbiamo voluto recuperare queste storie e offrirle ai nostri giovani quali esempi. Un grande ringraziamento, quindi, alle nostre associazioni partigiane che hanno dato questa occasione non all’Amministrazione comunale, ma a tutta la città”.

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