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La “scuola” della società del Taekwondo Fabri-senigalliese cinque anni dopo…

… dove, in controtendenza, le frequenze sembra aumentino... anzi, senza il sembra!

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Christian Magnoni nel 2011

Il 28-2-2011 per alcuni, può star ad indicare solamente una data da collegare ad un avvenimento qualsiasi, ma non per me o meglio per chi ha visto nascere questa scuola di Taekwondo qui a Senigallia. Il mio primo articolo di allora fu corredato anche con una prima foto di Christian in cui figurava accompagnato dai suoi primi quattro discepoli, gli unici, seppur lo sarebbero stati ancor per poco.

Ricordo che insieme tutti e cinque non arrivavano a fare 50 anni d’età, ed io mi sentivo, almeno in quel momento, ben più forte, superandoli, da solo, di una ventina. C’è da dire che nel corso di questo quinquennio diverse cose son cambiate, per esempio Christian Magnoni è diventato più maturo ed ha voluto (o ha dovuto, non lo sappiamo) lasciare i panni del Samurai dentro cui viveva, tagliandosi la coda di cappelli, che però, contrariamente a Sansone, gli ha lasciato immutata sia la sua forza fisica ed anzi gli ha aumentato quella del suo livello di pazienza (che con i piccoli non è mai sufficiente!).

Tra le novità anche quella che colei che è per tutti considerata come Oriana la “zia ever green”, zitta zitta (si fa per dire!!) si è guadagnata una meritata cintura Rossa, con cui (si dice!!) va anche a dormire. Le battute sono ovviamente scherzose, ma non certo l’impegno profuso da tutti gli iscritti da quel 2011 a tutt’oggi e che non si ferma di certo qui.

Gli effetti positivi dell’insegnamento che sta inculcando Christian sia nei nuovi iscritti che in quelli più “vecchi”, ogni giorno che passa, si vanno concretizzando facendo emergere tutte le potenzialità palesi e nascoste in tutti gli atleti di questa scuola in continua espansione.

Ed è così che siamo arrivati ad Aprile del 2016. In questi cinque anni, come dicevo, di caparbio lavoro, di serietà, di massimo impegno, i risultati, non certo insperati, sono iniziati ad arrivare. Si è passati dai primi 4 atleti pionieri iscritti ai ben 26, anzi 27, perché mentre ero presente è arrivata l’ultima iscrizione vissuta in diretta che mi ha fatto esclamare il fatidico “Io c’ero!!” e quindi posso confermarlo.

Il numero, in verità, poteva essere anche più importante, però si sa che non sono pochi quelli che vengono, giustamente provano e ti dicono che ci penseranno su e poi magari non li vedi più. Si, perché è anche vero che questo è uno sport che ti deve entrare immediatamente nel sangue e ti deve far scattare immediatamente quel feeling speciale che aiuterà poi a superare i duri allenamenti fisici ed ancor più mentali a cui si andrà incontro.

Allenamenti che sfociano in una bella storia come quella che vado a raccontare e che è quella relativa all’ultima piacevole ed entusiasmante fatica sostenuta Fabriano il 9 – 10 aprile nel Campionato Interregionale di Combattimento che ha permesso di mettere in cascina diversi risultati di cui andare fieri.

Questi i risultati conseguiti dai nostri atleti con le valutazioni confessatemi privatamente da Christian Magnoni e che io, da impenitente pettegolo non sono riuscito a trattenere per me e che senza alcun ritegno sono a svelare.

Mi racconta allora che a Fabriano erano più di 450 atleti iscritti. E che Sabato 9 Aprile si è partiti subito alla grande con Maichol Ricci che ha conquistato la medaglia d’oro anche grazie ad un sorteggio abbastanza fortunato che l’ha fatto approdare in finale dove ha incontrato un bravo avversario e come non bastasse, di statura anche più alto. Non è riuscito infatti a trovare subito le misure e dopo due round si trovava penalizzato di un secco 2-0. Ma al terzo round il suo carattere è uscito fuori proprio dopo aver subito il terzo punto, quando piazza un calcio al viso che gli fa guadagnare la parità e poi va a vincere grazie ad una doppia ammonizione all”avversario ( viene assegnato 1 punto ogni due ammonizioni ricevute dalll’avversario).

La giornata di domenica 10 si prevedeva assai intensa con altri 8 componenti della nostra squadra che si dovevano affrontare sul quadrato.

Ma non potevamo immaginare quanto fosse piena di buoni auspici. Infatti cominciava subito con il darci un’altra bella medaglia d’oro con Matthias Moroni che, seppur al suo esordio, lo si è visto battere in finale un atleta al Golden Point (chi fa il primo punto vince) dopo che i due round previsti erano finiti sul 3-3 con Matthias inizialmente in svantaggio.

Si lotta sempre per la medaglia, quindi il poterne portare a casa una è il traguardo principale che tralascia in secondo piano il suo colore. Quindi ugualmente molto belle anche quelle d’argento e di bronzo rispettivamente di Federico Giacchella e Mattia Mercante, in quelle che erano le due categorie più numerose e difficili del torneo.

Il primo, Federico, batte in semifinale un bravissimo atleta marchigiano seppur vede sfumare la medaglia d’oro per un soffio dopo che sia i round regolamentari che il Golden Point avevano decretato la parità tra i due contendenti. In questi casi il verdetto finale viene assegnato dai giudici di sedia che, in questo caso, hanno decretato la vittoria dell’avversario per aver attaccato di più. Mattia invece supera l’avversario nei quarti di finale senza troppi problemi e si ferma in semifinale subendo il punto al Golden Point contro un compagno di palestra.

Per entrambi una bella soddisfazione dopo che alcune gare li aveva visti andare a casa a bocca asciutta, senza medaglie. Ma quel che incoraggia maggiormente è la loro crescita costante che aiutata da un pizzico di fortuna in più, questa volta poteva anche variare il colore delle medaglie, in qualche cosa di più di quanto ricevuto.

Buona anche la prestazione per Swamji Mazzamurro ( la piccola pasticciera della “zia” Oriana) che alla sua prima gara cede in semifinale contro una brava atleta probabilmente più grande di lei. Per lei comunque un bronzo che certamente le darà quella forza necessaria per intravedere un futuro fatto di aurei successi. Il suo carattere fa presupporre che si impegnerà ancora di più per raggiungere i detti suoi obiettivi, che sono del resto anche i nostri.
Seppur non a medaglia, ma la canzone ci insegna che “non sempre si può vincere”, un “bravissimi” lo meritano senza dubbio alcuno i Davide Hadzula, Adriano Mandolini, Alessio Paolinelli e Isabel Tombesi.

Davide, Adriano ed Alessio del resto erano alla loro prima gara ed indubbiamente hanno ben figurato considerando anche che erano i più piccoli delle loro rispettive categorie ed oltre tutto con un numero notevole di avversari con cui combattere. Anzi, anche con uno in più : l’emozione ! Quella che si sa, la prima volta può sempre fare brutti scherzi. Comunque sia hanno dimostrato carattere, non dandosi per vinti e lottando fino all’ultimo per vincere.

Per Isabel invece i discorsi sono diversi. Già a penalizzarla è stato il sorteggio, che definirlo un po’ sfortunato suona come un eufemismo, visto che ai quarti di finale è incappata in un’avversaria molto ostica che non le ha lasciato modo di trovare la giusta distanza per colpire. Vanno però analizzati anche i punteggi con cui la vicenda si è conclusa. Lei ha perduto 1-5 si, vero, ma le deve restare la consapevolezza che: primo, ha dato, come sempre, il massimo; secondo, che la sua avversaria ha superato la semifinale 24-8 e vinto la finale 17-9. E la matematica non è un’opinione! Isabel, non lo diciamo, lo possiamo gridare, è stata l’unica in grado di contenerla. Non dimentichiamo inoltre che Isabel ha vinto la medaglia di bronzo a gennaio all’Insubria cup, gara internazionale con più di 1500 atleti iscritti.

Siamo senza dubbio e senza scomodare la falsa modestia, una Società in crescita e dopo 5 anni di continua semina, concimazione ed annaffiamento, si cominciano a vedere dopo i germogli, anche i frutti del lavoro di tutti: da 4 a 30 atleti, un inserimento di un corso propedeutico per bambini dai 4 ai 6 anni.

Un’altra ciliegina societaria quella che i tecnici del Comitato Regionale Marche hanno posto la loro attenzione su Davide Marchetti – cintura Rossa, un atleta che Christian ha avuto sotto la sua preparazione da quasi quattro anni, selezionandolo per la gara di Bari del 23 Aprile : la Olympic Dream Cup.

Ma come dice l’allenatore Christian Magnoni: “Ragazzi, sotto con gli allenamenti perché non ci si deve accontentare mai ed i nuovi impegni sono sempre dietro l’angolo”.

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