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Referendum sulle trivelle, il sindaco di Senigallia Mangialardi prende posizione

“Sì all’abrogazione per un modello di crescita sostenibile”

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Maurizio Mangialardi

La consultazione referendaria di aprile può essere un’opportunità per costruire un modello di crescita fondato sulla sostenibilità. Per tale motivo, senza dubbi e tentennamenti, e soprattutto dando coerentemente seguito alle mie convinzioni personali, ho deciso di farmi carico delle istanze che Senigallia, sia con la sua Amministrazione comunale, sia con la sua società civile, da sempre esprime, rendendo pubblico il mio incondizionato appoggio al referendum abrogativo sulla durata delle autorizzazioni alle esplorazioni e alle trivellazioni in mare.

Una consultazione che rappresenta anche una preziosa occasione per approfondire finalmente il dibattito su quale direzione dare al nostro Paese in materia di energia, tema per troppo tempo rimasto imprigionato nella rete formata da interessi particolari, pregiudizi frutto della scarsa conoscenza sulle questioni energetiche e clamorosi errori di valutazione nell’applicazione di strategie alternative, su tutti il fotovoltaico a terra che ha deturpato il paesaggio e indebolito l’agricoltura.

Il referendum, dunque, ha una rilevanza sia in termini contingenti che di prospettiva. L’affermazione delle ragioni del “Sì”, infatti, permetterà di stabilire un vincolo per cui il legislatore non solo non potrà rimuovere il divieto di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le dodici miglia, ma decreterà anche l’obbligo per il ministero dello Sviluppo economico a chiudere definitivamente i procedimenti in corso, finalizzati al rilascio dei permessi e delle concessioni.

L’auspicio è che l’appuntamento del 17 aprile possa diventare un momento di grande partecipazione democratica per raggiungere il quorum e ribadire che il futuro energetico del nostro Paese, non può essere affidato a fonti energetiche esauribili e inquinanti, che ostacolano lo sviluppo di nuovi settori economici sostenibili e innovativi, e per ultimo, ma non certo per importanza, costituiscono la principale causa dei conflitti bellici del pianeta. In altri termini: fonti ormai dannose e superate.

Oggi più che mai è necessario investire sulle risorse rinnovabili e tutelare le principali ricchezze di cui l’Italia dispone – il patrimonio paesaggistico, il mare, la biodiversità – componenti imprescindibili per lo sviluppo di un’economia capace di fare leva sul turismo, l’ambiente e la pesca di qualità.

In questo senso, il 17 aprile Senigallia e le Marche, insieme alle altre otto regioni dove si svolgerà il referendum, hanno la concreta possibilità di iniziare a intraprendere un nuovo cammino.

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