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Senigallia: viene lasciato dalla ragazza e si vendica pubblicando online foto di lei nuda

I Carabinieri della Compagnia locale indagano su un episodio di cyberstalking di cui è rimasta vittima una minorenne

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Scorcelletti - Laboratorio analisi, ambulatori specialistici, a Senigallia dal 1977
Cyberstalking, reati virtuali, internet

Viene lasciato dalla ragazza, mai conosciuta di persona, e per ripicca pubblica su facebook le foto della giovane in atteggiamenti discinti.


Il fatto, che ha visto coinvolti due minorenni, è stato denunciato dalla madre della giovane ai Carabinieri della Compagnia di Senigallia, che si stanno occupando del caso.

La ragazza, studentessa alle superiori, nel mese di luglio 2015, ha allacciato una relazione via web con un sedicente coetaneo che vive all’estero. La giovane, ritenendosi fidanzata “on line” con il ragazzo straniero, aveva condiviso con lui la pratica del “sexting”: si era fatta cioè delle foto nude, o comunque in atteggiamenti provocanti, e poi le aveva mandate al fidanzato col cellulare e via internet.

Quando la studentessa ha comunicato che era sua intenzione troncare il rapporto, il giovane ha cominciato ad inviare con Whatsapp messaggi intimidatori al fine di continuare la relazione, pubblicando poi sul profilo facebook dell’ex foto che ritraevano la ragazza in atteggiamenti discinti: a quel punto, il profilo facebook della studentessa è stato bloccato mentre quello del ragazzo è stato segnalato come Spam. Rimane tuttavia il pericolo che “gli amici” del social network abbiano acquisito le foto incriminate e le stiano facendo girare sul web.

Per questo motivo, i Carabinieri della Compagnia di Senigallia guidati dal Capitano Cleto Bucci, ricordano che tali comportamenti sono a tutti gli effetti dei reati, benché poco denunciati, di cui sono vittime nella gran parte dei casi giovani che cercano nella realtà virtuale una soluzione a difficoltà di rapporti in un contesto reale.

Nello specifico, sottolineano i militari, è reato:
-“inviare ad un gruppo di persone messaggi, pettegolezzi dal contenuto dannoso, crudele o falso riguardanti un’altra persona;
-inviare o pubblicare materiale privato o imbarazzante sulla vittima inventato o estorto, senza che questa abbia la possibilità di porvi rimedio;
-conquistare la fiducia di una persona, convincerla a confidarsi, per poi condividere le informazioni ottenute con gruppi di altre persone;
rubare l’identità online di una persona, violando il suo account o creandone uno falso, per spedire o pubblicare materiale che possa rovinare l’immagine della vittima, metterla in pericolo, danneggiarne la reputazione o creare problemi di vario tipo;
-inviare ripetutamente ad una persona messaggi che includono minacce di violenza o altamente intimidatori”.

Gli esperti chiamano queste azioni Put down (Pettegolezzo), Exposure (Svergognare), Trickery (Inganno), Masquerade (Impersonificazione).

Siamo nel campo del Cyberstalking: si tratta di condotte che comportano violenza privata, atti persecutori (art. 612 bis meglio noto come “stalking”), frode informatica, pubblicazioni oscene e che nelle ipotesi più gravi prevedono misure di contrasto coercitive e pene severissime.

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