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Il figlio non vuole fare i compiti, padre condannato per la reazione violenta

Imprenditore del senigalliese condannato dal tribunale a tre mesi

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Abuso dei mezzi di correzione. E’ l’accusa per la quale è stato condannato un uomo, colpevole, secondo il giudice del tribunale di Ancona, di aver reagito violentemente nei confronti del figlio che non voleva fare i compiti.

I fatti risalgono al marzo 2010, quando l’uomo, un imprenditore del senigalliese, avrebbe preso per il colletto e buttato sul letto il figlio che frequentava allora la prima media e che si rifiutava di fare i compiti assegnatigli a scuola.
All’episodio avrebbero assistito l’altra figlia e la moglie da cui poi si è separato, che hanno chiamato i carabinieri per sedare l’uomo in preda a una crisi di nervi.

L’uomo, 54enne, si è difeso sostenendo di non aver avuto mai l’intenzione di fare del male al figlio, ma solo di aver reagito nervosamente a una situazione più complessa nella quale pesavano le difficoltà economiche e la prossima separazione dalla moglie.

La condanna inflitta è a tre mesi di reclusione, pena sospesa.

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