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Senigallia, Canestrari chiede un’amministrazione trasparente

"La PA si adegui al D.Lgs n.33 del 2013, a costo zero per il Comune e i cittadini"

Optovolante - Ottica a Senigallia
Comune di Senigallia

Il Consigliere Alan Canestrari, per dare maggiore forza all’iniziativa “Adotta una PA” (www.adottaunapa.it), affinché tutta la macchina della pubblica amministrazione si adegui al D.Lgs n.33 del 2013 (Amministrazione trasparente) ha simbolicamente adottato il Comune di Senigallia.

Obiettivo della campagna – sostiene Canestrariè portare rapidamente tutta la PA ad essere realmente trasparente, aperta e soprattutto adempiente con la legge, a costo zero per il Comune ed i cittadini, perché come il testo del D.lgs afferma, l’adeguamento dell’informazione deve avvenire a costo zero. Forse manca la volontà di aprire tutte le carte?“.

Il mancato adempimento – ricorda ancora Canestraripotrebbe portare a sanzioni per il Comune, che andrebbero a gravare su tutta la collettività. Il Comune di Senigallia ha iniziato già questo suo percorso, in quanto all’interno del proprio sito istituzionale compare una area di “amministrazione trasparente”, dove sono visibili solo una parte dei dati richiesti dalla legge ma, come ben descritto nel decreto, non ha ancora allineato e/o modificato la tecnologia del proprio sito con il sito governativo di monitoraggio (//www.magellanopa.it)”.

Dovrebbero inoltre – secondo Canestrariinserire anche tutti i dati delle Società partecipate all’interno dell’area Amministrazione Trasparente, per non inoltrarsi in ulteriori inadempimenti e sanzioni a carico dei cittadini e per rendere più facile e veloce la ricerca delle informazioni da parte dell’utente; alcune di queste hanno già risposto in maniera positiva e cordiale dando la massima disponibilità per la trasparenza assoluta ad inviare i dati al Comune“.

Questa mia operazione – afferma Canestrariè volta a schiacciare il piede sull’acceleratore dell’amministrazione, infatti il caso vuole che, dopo le presentazioni delle prime domande di adozione, siano arrivate richieste ai consiglieri, assessori, di mettersi in regola con le loro dichiarazioni del 2013 per inserirle nella sezione “amministrazione trasparente”, e a dare finalmente la possibilità a tutti i cittadini di entrare a far parte della vita pubblica attiva della città, sfatando il mito che tutto è segreto e che viene deciso a porte chiuse“.

Canestrari conclude con una domanda: “Se i siti delle istituzioni fossero a norma di legge, a costo zero, senza pesare sul cittadino, le operazioni finanziate di Open Municipio, diventerebbero ancora necessarie? Oppure sarebbe un doppione a spese dei cittadini? Chiedo a tutti i cittadini, alle associazioni e ai partiti di divenire controllori di questa iniziativa aperta a tutti, e soprattutto senza bandiere per una Senigallia più bella“.

Commenti
Solo un commento
Marco Scaloni 2015-01-22 12:30:27
Alan, apprezzo l'impegno che hai dichiarato di assumere. Rispondo ad alcuni punti che hai sollevato.
Nessuna legge obbliga un Comune ad avere molti dei servizi offerti da OpenMunicipio (per es. tagging, monitoraggio, commenti, incroci dati atti, voti, politici), per cui la risposta alla tua domanda, in fondo all'articolo, è SI, le operazioni come OpenMunicipio sarebbero ancora necessarie.
Quello che non menzioni del dlgs 33/2013 è che obbliga ad avere gli open data, cioè dati in formati aperti e riutilizzabili da altri software; quelli si che servono ai Comuni e ai cittadini, che (a pagamento o auto-organizzandosi) possono usare e rielaborare quei dati per gli scopi più diversi, compresa la trasparenza!
Infine, perché dici a costo zero? Pensi che adattare il sistema informativo del Comune alle nuove norme sia a costo zero? I fornitori ci sguazzano! Fanno i loro prezzi, e i Comuni devono solo ubbidire, perché ormai sono legati mani e piedi a quelle ditte private che chiedono soldi per ogni nuova funzionalità. Perché (a differenza di OpenMunicipio) questi software non sono liberi!!!
Anche se il Comune avesse a disposizione persone capaci di implementare certi servizi (e a volte senz'altro ce l'ha), non può farlo! Perché il software che usa è chiuso, ed è impossibile - sia tecnicamente che legalmente - modificarlo senza ricorrere al corrispondente fornitore, che spesso fa pagare il suo intervento (spesso a caro prezzo). Vedi alla voce "vendor lock-in"
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