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Ar[t]cevia, buona la prima

Inaugurata tra tante novità di perfomance, esposizioni, teatro e musica la quinta edizione - VIDEO

Autospurgo Quattrini - Marotta-Mondolfo (Pesaro)
Locandina di Ar[t]cevia

Ottimo lo svolgimento del primo weekend di AR[t]CEVIA, l’International Art Festival in corso ad Arcevia fino al 30 settembre. La quinta edizione è iniziata con performances, musica, teatro, nuove idee e proposte, a partire dalle tematiche delle opere provenienti da ogni luogo.

Molte le novità fra cui la collaborazione con il premio Cascella (opere in mostra presso la sala degli ex Cappuccini – ingresso giardini ‘Giacomo Leopardi’), il consolidato rapporto con Fabriano InArte che contribuirà ad allungare il periodo del festival portandolo fino a fine di Ottobre con oltre 30 artisti e, ancora, il confronto fra arte contemporanea e musica africana sostenuto da ArceviaJazz, ma anche la partecipazione di artisti e musicisti di fama internazionale. Tanti i giovani e giovanissimi artisti a mostrare nuove ‘tendenze’ e concetti che riassumono figure riconoscibili.

Così descrive il festival il suo direttore artistico e curatore Laura Coppa: “Pochi i ‘mentalismi’ macchinosi e cervellotici, molti i sentimentalismi che prendono in prestito dalla terra le forme, per proiettarsi in dimensioni immaginifiche ed eteree: rivisitazioni di soggetti sacri e religiosi, angeli, mondi irreali, mitizzazioni e senso di solitudine. Una solitudine piatta e universale che ha perso l’egocentrismo accusatorio dell’artista che si idolatra da sé.

L’arte continua a denunciare da una parte e ad offrire vie di fuga dall’altra, ma lo fa con un ‘richiamo all’ordine’ delle forme e con il pragmatismo dei materiali. È ormai chiaro che l’arte vive nel suo tempo, ma sempre con qualche passo di anticipo. E se è il mondo ad esser fermo a un indecifrabile astrattismo mutante, al pari delle nuvole sospese fra vento e cielo, l’artista restituisce quel concretismo di cui le nuove generazioni necessitano fortemente.

Ogni opera è una zattera fragile ed errante in mezzo all’oceano: il solo vogare non basta. Occorre sperare che quella striscia cupa d’orizzonte sia davvero terra ferma: ‘Rema e credici’. L’arte è salvifica come una fiaba e, a volte, credere nelle fiabe fa bene“.

Info: www.artcevia.org

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