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A Senigallia il raduno dei bibliotecari ecclesiastici italiani

Dal 18 al 20 giugno ciclo di incontri alla Biblioteca Antonelliana

Libri

L’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani terrà quest’anno a Senigallia il tradizionale convegno di studio in occasione dell’assemblea generale dei soci. Argomento dei lavori, che inizieranno lunedì 18 giugno presso la Sala Incontri della Biblioteca Civica Antonelliana per concludersi il 20 successivo, sarà la riproduzione digitale dei beni culturali.
La digitalizzazione del patrimonio culturale – soprattutto documentale e librario – è una tecnica ormai acquisita per favorire la consultazione dei singoli beni in loco o in rete, per garantirne la salvaguardia dalle consultazioni manuali che li possono danneggiare, per preservarne l’immagine nel caso deplorevole di degrado, danneggiamento o distruzione. È dunque strettamente legata alla conservazione dei beni stessi.

Nel convegno verranno affrontate le numerose problematiche legate a questa tecnica.

Dopo le relazioni su esperienze di digitalizzazione avviate da importanti biblioteche (Apostolica vaticana e Ambrosiana), interventi tecnici tratteranno del modo di impostare una campagna di riproduzione digitale relativamente alle risorse disponibili, ai criteri di scelta dei materiali, delle apparecchiature, dei formati delle immagini, della loro conservazione e consultazione, senza trascurare il diritto d’autore e di proprietà e alcuni orientamenti per muoversi nella ormai gigantesca biblioteca digitale presente in rete.

Il discorso verrà allargato all’ambiente museale e archivistico.
All’apertura dei lavori il prof. Giuliano Vigini, noto esponente della cultura cattolica, terrà la prolusione sul temaQuale scenario per l’editoria nel mondo digitale“.

Ogni anno l’Associazione, che raccoglie soci in ogni parte d’Italia, sceglie una sede diversa per i suoi convegni, in modo da raggiungere e coinvolgere direttamente le varie realtà bibliotecarie che la Chiesa italiana gestisce nel nostro Paese.

L’ABEI venne fondata nel 1978 a Grottaferrata per iniziativa di alcuni bibliotecari ecclesiastici.

Essa, senza fini di lucro, si propone di contribuire, ispirandosi alle disposizioni canoniche e alla vigente legislazione civile italiana, alla buona conservazione delle biblioteche ecclesiastiche e al loro incremento bibliografico e funzionale; e di promuovere ogni iniziativa che valga a rendere più proficua l’attività tecnica e scientifica dei soci e ad inserire le biblioteche della Chiesa nella pastorale della cultura programmata dall’Episcopato italiano.

Per il raggiungimento dei suoi scopi statutari, l’Associazione organizza, oltre ai convegni, altre iniziative di studio e aggiornamento e promuove pubblicazioni di indole scientifica e professionale. Essa ha sede legale in Roma. È stata riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana nel 1990. Attualmente è presieduta da un vescovo nella persona di mons. Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina. Ne è stato per anni vicepresidente mons. Gianfranco Ravasi, ora cardinale presidente del Pontificio consiglio della cultura.

L’Italia è ricca di biblioteche ecclesiastiche, le quali possono avere la più varia configurazione, che riflette la tipologia degli enti che le gestiscono.

Si va dalle antichissime biblioteche capitolari (quella di Verona e quella del Duomo di Milano, ad esempio), che conservano codici e documenti rari e pregiati, non solo di natura ecclesiastica, alle modernissime biblioteche delle Pontificie Università romane, dotate di migliaia di volumi e delle più sofisticate tecniche informatiche; dalle biblioteche monastiche (anch’esse ricche di codici e libri antichi) alle biblioteche degli istituti scolastici gestiti da ordini religiosi, fino alle più modeste biblioteche parrocchiali. Si tratta di biblioteche spesso poco conosciute, per la cui valorizzazione l’ABEI intende lavorare.

Quante sono queste biblioteche ecclesiastiche e a quanto ammonta il loro patrimonio librario?

Per rispondere a questa domanda l’ABEI ha condotto due censimenti, tesi alla ricerca di queste biblioteche e alla loro conoscenza, che è necessario presupposto per l’impostazione di ogni altra iniziativa.

Il secondo di questi censimenti, assai più ricco del precedente, ha avuto sbocco editoriale nell’Annuario delle biblioteche ecclesiastiche italiane 1995. Si tratta del censimento più completo sinora condotto nel campo delle biblioteche ecclesiastiche.

Il censimento continua nel sito dell’ABEI, www.abei.it, anzitutto con aggiornamenti continui ma anche con la conservazione dei dati delle biblioteche “storiche” (oltre 5.000), tuttora consultabili.

L’ABEI pubblica anche il Bollettino di informazione, con periodicità quadrimestrale, diffuso in 2.000 copie, contenente articoli, contributi e documenti di interesse professionale e sulla storia e l’attività delle biblioteche ecclesiastiche.

Di particolare interesse sono le cifre che riguardano il patrimonio librario custodito dalle biblioteche religiose. Si tratta di un tesoro di immenso valore non solo numerico ma soprattutto storico e culturale.

30 milioni di volumi, moltissimi dei quali antichi, tra cui 200.000 cinquecentine e 80.000 incunaboli, oltre a un numero enorme di manoscritti, alcuni dei quali preziosamente miniati.

E’ di questo patrimonio di immensa portata storica, culturale e artistica che l’ABEI si interessa, soprattutto attraverso la formazione degli operatori e il coordinamento delle iniziative di conservazione, catalogazione e valorizzazione.

Per informazioni e chiarimenti è a disposizione la Segreteria (17031 Albenga, Via Mons. Cambiaso 32/16), con l’indirizzo di posta elettronica segreteria@abei.it e il già ricordato sito web.

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