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Pane, olio e Uisp: nuove iniziative per Senigallia, nuovi "sperperi"

2.000 € ad associazioni toscane e molisane per aderire ai sodalizi. E il Vescovo "benedice" il libro bianco

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euro, moneteLa benedizione più efficace al nostro "Libro Bianco" è arrivata addirittura dal Vescovo mons. Orlandoni. Che ha dichiarato: "E’ vero che ci sono bisogni legati alla cultura, agli spettacoli, agli eventi, ma qualche risorsa potrebbe essere recuperata per priorità ben più importanti". Sottoscriviamo. Altrettanto non hanno fatto i nostri generosi (con i soldi nostri) amministratori, evidentemente accecati dalla mania dello sperpero. E così scopriamo che il Comune non ha più soldi per il "pane quotidiano" (leggasi servizi sociali e opere di manutenzione), ma li ha, eccome, per farsi proclamare "città del pane".

Non è uno scherzo (anche se sembrerebbe). Il nostro sindaco ha pensato bene di ottenere il "prestigioso" titolo di "città del pane" ed ha sborsato (di tasca nostra) 2.000 € ad una associazione di Lucca per aderire, nel 2011, al sodalizio "Città del pane" (determina 353/2011). Ma che ci fa il pane senza l’olio? Nessun problema, anche al companatico ci ha pensato il bel Maurizio.
Ed ecco così che Senigallia è diventata anche "città dell’olio". In fuga verso Larino (Molise) altri 2.065,83 € in favore dellaAssociazione molisana "Città dell’olio" (determina 352/2011).
E per giustificare uno sperpero così curioso dei soldi dei cittadini, il dirigente Mattei ha pensato bene di imputare (udite, udite) le suddette prebende al seguente capitolo di bilancio: "contributi alle imprese per lo sviluppo delle attività artigianali ed economiche".
Ma quali imprese? Quale sviluppo?

Sembrerebbe invece che non certo a pane ed olio sono stati accolti i profughi libici. Che hanno generato un business. Ma a beneficio della sola Uisp. La quale è passata alla cassa ottenendo (per aver ospitato alcuni giorni un pugno di profughi presso l’ostello "Le Dune", di proprietà comunale e dove la Uisp non paga un solo euro di affitto dopo essersi aggiudicata la gestione senza una gara pubblica d’appalto) la sbalorditiva cifra di 9.000 € (determina 535/2011). Nemmeno al Grand Hotel superlusso.

E siccome non di sole emergenze vive la Uisp, il sodalizio più coccolato dagli amministratori ha bussato cassa anche per i centri estivi. E se le altre associazioni si finanziano per le attività dei giovani d’estate con i propri soldi, la Uisp preferisce passare in ragioneria (comunale!). Nella città dove le risorse son finite, per la Montimar Uisp sono stati trovati 2.600 € per i centri estivi di Marzocca (determina 734/2011).

In piena crisi, noi siamo fortunati: un sindaco miracoloso moltiplica pane, olio e tanti sonanti soldini anche per i giochi al mare nella sua Marzocca.


da Roberto Paradisi
Coordinamento Civico

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