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Al Dalai Lama il catalogo della mostra senigalliese "La terra dalle ombre lunghe"

All'autorità buddhista la pubblicazione delle foto di Enea Discepoli commissionate da Giacomelli

Caffespresso

Dalai LamaC’è anche il Dalai Lama tra coloro che ammireranno le foto della mostra “La terra dalle ombre lunghe”, inaugurata venerdì 1 luglio a Palazzo del Duca a Senigallia, nell’ambito del progetto “M’arcord Mario. I luoghi, i volti e le parole di Mario Giacomelli”. Non direttamente, ma attraverso il catalogo che gli verrà consegnato a fine mese in Francia, a Tolosa, dove la massima autorità spirituale del Buddhismo tibetano sarà in visita.

Le foto in questione sono quelle che Enea Discepoli, allora giovanissimo esploratore dei luoghi d’Oriente, scattò nel 1976 a Ladakh, in Tibet, sotto le precise direttive di Mario Giacomelli.

E’ lo stesso Discepoli a raccontare come sono andate le cose: “Il Dalai Lama è venuto a conoscenza della mostra grazie ad Adriana Romitelli del Centro Studi Cenresig di Bologna, mia grande amica, che lo segue spesso durante le sue visite in Italia. Quando il Dalai Lama a fine mese sarà a Tolosa, Adriana lo incontrerà, e gli consegnerà il catalogo. Sua Santità potrebbe anche firmarne una copia che resterebbe a noi”.

Ma per Discepoli c’è un altro “onore”. La signora Romitelli, infatti, gli ha regalato un braccialetto che ha ricevuto la benedizione dello stesso Dalai Lama. “E’ un cordino in seta che dà protezione in quanto vi è stata trasferita energia. Nel Buddismo lamaista oggetti del genere sono tipici. Adriana l’ha ricevuto dal Dalai Lama, e me l’ha dato quando è venuta a visitare la mostra”.

Dalai LamaPer Discepoli il braccialetto ha un significato molto particolare: “Quando Adriana me l’ha messo sono stato molto contento. Per me significa la chiusura di un ciclo. Ho tirato un sospiro di sollievo, e tutte le tensioni si sono sciolte. In passato si è detto tutto e il contrario di tutto su queste foto: che Giacomelli le aveva ripudiate, cosa non vera; che era stato lui a farle in Tibet, luogo dove non mise mai piede”.

La storia dietro le immagini de “La terra dalle ombre lunghe”, invece, è molto semplice. Ricorda Discepoli: “Nel 1976 ero in missione per conto di Giacomelli a Ladakh, in Tibet. Lui mi aveva consigliato di immortalare i volti della gente, le rughe, i segni della sofferenza della vita in alta quota. Per questo non fotografai il Dalai Lama, che vidi, e toccai per la prima volta, durante una meditazione collettiva. Quelle foto le diedi poi a Giacomelli, che le trasformò completamente, tanto che io gli dissi: ora sono tue. Io le ho scattate per te, quasi in trance. In effetti Giacomelli le allargò, le tagliò, le elaborò con il bianco e nero, sino a farne qualcosa di completamente suo”.

“La terra dalle ombre lunghe” è insomma il raro caso di una serie fotografica sviluppata e stampata da Giacomelli, ma non scattata dall’artista stesso. Da queste foto emerge la sorprendente potenza del Giacomelli stampatore che imprime il suo inconfondibilestile anche in foto scattate da un’altra persona. Rimasta finora inedita, ma esposta negli Stati Uniti nel 1980, “La terra dalle ombre lunghe” sarà in mostra a Palazzo del Duca di Senigallia fino al 24 luglio. Le visite sono possibili tutti i giorni, in orario serale, dalle 21 alle 24. Ingresso gratuito.

Il cartellone “M’arcord Mario. I luoghi, i volti e le parole di Mario Giacomelli” è articolato in cinque mostre, in corso fino al 4 settembre, e permette al pubblico di scoprire un Giacomelli inedito non solo per gli scatti, in alcuni casi mai esposti prima pubblicamente e frutto di ricerche di archivio, ma anche per il punto di vista scelto e la nuova visione sull’artista.

Il progetto è promosso dal Comune di Senigallia, con il patrocinio della Regione Marche, Provincia di Ancona, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Senato della Repubblica, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Banca Marche, partner tecnico 3D group, Istituto Panzini di Senigallia e in questo caso specifico anche con la collaborazione di Archivi Mario Giacomelli di Senigallia e Sassoferrato, Arearte e Marcheshire Art.

Infoinfo@senigalliacittadellafotografia.it

0716629203-350 Ufficio Cultura – 07160424 Musinf

Alessandro Piccinini
Pubblicato Domenica 3 luglio, 2011 
alle ore 22:34
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