Il Mamamia compie 8 anni, sembra ieri, quando il 4 dicembre del 1997, grazie all’opera di Gilberto Mancini e dei suoi soci l’alternative music club di Senigallia sembrava più un sogno che una realtà. In tutti questi anni, invece, il Mammamia è stato, oltreché un locale dove poter ascoltare e ballare musica e vedere alcuni dei migliori concerti transitati lungo la penisola italiana, un movimento artistico che ha assunto connotazioni precise strada facendo. Creatività e immaginazione hanno fatto il resto. Chi pensava che un giardino esterno di 10.000 metri quadrati potesse diventare l’incontro di migliaia di giovani di culture diverse durante il periodo estivo, e chi pensava, all’inizio dell’avventura, che un locale di media grandezza potesse ospitare gruppi blasonati come Ska-P, Subsonica, Afterhours, Negrita, Modena City Ramblers, CSI ai loro fasti, e tanti altri gruppi italiani e stranieri che hanno contribuito a decretare la solidità live del music club aveva delle gran buone ragioni.
I bilanci sono stati dunque sempre in crescendo, nonostante questi ultimi anni difficili, perché difficile è stato l’intero incremento dovuto ad una crisi economica generalizzata. Ma il Mamamia non si è arreso grazie soprattutto alla riuscita commistione tra concerti indie rock e l’afro-music. Dentro questo villaggio globale ora si può ascoltare e ballare di tutto dall’afro al punk, dal metal, all’house, dal dark all’hip-hop, superando i confini di genere che corrispondono ad una sete inestinguibile di libertà. Libertà di cui l’amore per la musica e per un divertimento alternativo al grande mercato discografico sono componenti e strumenti indissociabili.
Dunque il Mammamia spegnerà otto candeline sabato prossimo 3 dicembre con il concerto dei Linea 77,la band torinese che con il loro quarto album, "available for propaganda", registrato nei Paramount Studios di Los Angeles, sotto la supervisione di Dave Dominguez, già al lavoro con Adema, Orgy, Papa Roach, Powerman 5000, Staind e con l’ultima formazione dei Guns N’ Roses ha dimostrato la crescita artistica decretata unanimemente da pubblico e critica.