SenigalliaNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

Gestione dei rifiuti e stili di vita.

Un dibattito al Centro Sociale Saline di Senigallia ha permesso di fare il punto sulla gestione dei rifiuti nel nostro territorio, tra risposte alle emergenze e nuovi stili nei consumi.

699 Letture
commenti

Da circa due anni e mezzo esiste un piano provinciale che deve avere la sua attuazione piena nel 2006, relativo al territorio di Ancona per lo smaltimento dei rifiuti. Interpreta la Legge nazionale Ronchi inserendosi nelle normative della Comunità europea. Dell’andamento di questo piano, della sua attuazione e delle difficoltà che sta incontrando si è parlato venerdì 20 giugno presso il Centro Sociale delle Saline in un dibattito pubblico organizzato dal Partito dei Comunisti italiani. Sono intervenute personalità politiche, sindacali, manager di aziende coinvolte.Il problema dello smaltimento dei rifiuti è ampio e complesso perché interessa il settore sociale, politico, economico ma soprattutto perché necessita di una corretta informazione, di una chiara azione risolutiva e di una responsabile educazione ambientale a tutti i livelli. Secondo questo piano e secondo la Legge Ronchi nel 2003 si sarebbe dovuta avere una diminuzione dei rifiuti da smaltire in seguito alla raccolta differenziata, cioè si sarebbe dovuto portare al 35% in meno ciò che confluisce alle discariche, mentre attualmente rimane una portata dell’88%. Le discariche in funzione nel territorio della Provincia di Ancona sono due, quella di Corinaldo e quella denominata della Cornacchia nella Vallesina. Necessita l’apertura di una terza discarica ma l’individuazione di un sito possibile è stato reso dall’azione dei Comuni attualmente non realizzabile; quest’ultimo discorso riguarda il primo bacino, cioè quello del Consorzio dei Comuni di Ancona, Falconara, Osimo, mentre i Comuni del secondo bacino in cui rientra quello di Senigallia hanno la loro discarica.Quali sono i rifiuti che dovrebbero arrivare alla discarica? Non quelli riciclabili che dovrebbero invece confluire nelle zone impiantistiche con la lavorazione di ciò che si può recuperare dopo aver suddiviso i rifiuti in base alla determinazione del secco e dell’umido. Nelle discariche confluirebbero così i materiali non riutilizzabili, tossici o quelli che possono essere bruciati. Esiste quindi anche il problema di impiantare degli inceneritori (si parla quindi di energia termica) che da soli non riuscirebbero comunque a sostenere la complessità del Piano. Attualmente il Piano è fermo perché non esiste un’azione congiunta tra i due Consorzi che dovevano raccogliere i Comuni dei due bacini, infatti si è costituito un solo Consorzio, quello già citato. Negli interventi è stata denunciata la necessità di unitarietà nell’azione politica e nelle scelte economiche, anche se alcuni Sindaci del bacino 2 hanno evidenziato la necessità di seguire tutto il percorso dello smaltimento dei rifiuti in maniera chiara e corretta, con difficoltà e benefici condivisi dall’intera popolazione della Provincia.A monte però di tutto c’è la necessità di rivedere i nostri stili di vita, di scegliere i beni di consumo con lungimiranza evitando l’acquisto di oggetti che si possono presentare come difficilmente riciclabili o altamente inquinanti; occorre ritornare al concetto di una società sobria e consapevole che il progresso ha dei rischi molto alti per il pianeta Terra e che i benefici della tecnologia non devono essere pagati da chi è politicamente ed economicamente più debole.Nei paesi industrializzati i rifiuti urbani sono compresi tra 300 e 600 chilogrammi/persona/anno, mentre nei paesi in via di sviluppo tale quantità non supera i 200 chilogrammi/persona/anno. Si tratta di una quantità che varia ed è strettamente legata alla distribuzione dei redditi. La percentuale di recupero dei materiali (carta, metallo, vetro, plastica) e di riciclo (composti organici ecc.) rimane bassa e comunque variabile da Regione a Regione, così il recupero in termini di energia. Essendo il 70% circa della spesa dello smaltimento dei rifiuti assorbito dai costi di trasporto, la distanza crescente della discarica finisce con il ridurre la convenienza della gestione dei rifiuti da parte del privato.Eppure il riciclo dei rifiuti può dar luogo alla produzione di nuova occupazione ed energia se essi si intendono come risorsa. In questo caso il metabolismo della città diventa da lineare a circolare in analogia a quanto avviene nei sistemi viventi: produzione, organizzazione, degrado, secondo un ciclo continuo. Questa risorsa e queste potenzialità vanno controllate e non lasciate alla gestione di una economia illegale.
Rosaria Leonardi Cenerelli

La Voce Misena
Pubblicato Giovedì 26 giugno, 2003 
alle ore 8:12
Come ti senti dopo aver letto questo articolo?
Arrabbiato
In disaccordo
Indifferente
Felice
D'accordo

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!


Scarica l'app di Senigallia Notizie per AndroidScarica l'app di Senigallia Notizie per iOS

Partecipa a Una Foto al Giorno