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Senigallia perderà l’unità di cardiologia, insorgono le sigle sindacali

Cgil, Cisl e Uil:"Nessuno pensi che si possa smontare la sanità nel nostro territorio"

Il reparto di cardiologia all'ospedale di Senigallia

Abbiamo appreso, dai nostri colleghi che hanno preso parte alla trattativa regionale sul nuovo assetto della sanità marchigiana, che Senigallia sarà privata dell’unità operativa di cardiologia.

Una decisione che per noi è inaccettabile, in quanto va ad incidere direttamente sui bisogni sanitari di un intero territorio, e che assume un rilievo ancor più incomprensibile visti i numeri che lo stesso reparto può vantare: nel 2012 ricoverati più di 1.000 persone ed erogate più di 7.000 prestazioni ambulatoriali.

Chiediamo alla Conferenza dei Sindaci un incontro per esplicitare una posizione condivisa con le Organizzazioni Sindacali esprimendosi con forza contro questo ridimensionamento.
Incontro perché la Conferenza dei Sindaci eserciti così tutta la sua funzione di tutela della sanità dei cittadini nei confronti di una Regione che, nel suo percorso di razionalizzazione, ha come unico parametro il risparmio economico e non invece, come dovrebbe, una razionalizzazione attenta a partire dall’analisi accurata dei servizi attualmente erogati e la rispettiva efficienza.

Le OO.SS. rilevano numerose criticità nella sanità della valle Misa Nevola, ma ancor più rilevano l’assoluta assenza di una progettualità territoriale che possa, da un lato, creare un risparmio nella spesa, ma, allo stesso tempo, dare una risposta ai bisogni sanitari più ampia. Per questo scopo sollecitano un incontro al direttore di Area Vasta 2.

CGIL CISL e UIL di Senigallia, dopo aver sperimentato sulla pelle l’inefficienza della concertazione di Area Vasta che nei fatti è lontana dal territorio e dunque inadeguata a recepire le esigenze e le specificità di ogni relativo territorio, chiedono, come già fatto nel passato, uno spazio concertativo di Zona.

Nel 2012 vi è stato un unico momento di confronto tra le OO.SS. di zona e l’Area Vasta 2: era il 29 giugno in quell’occasione l’allora direttore Bevilaqua fece solo una veloce carrellata di quello che a suo parere sarebbe dovuta essere l’offerta ospedaliera nella nostra provincia. Da allora più nulla fino ad una progressiva e continua sensazione (ma non solo), che su alcuni aspetti la situazione stesse degenerando.

CGIL CISL e UIL di Senigallia si riservano di mettere in campo tutte le iniziativie necessarie alla difesa della nostra sanità.
da
M. El Hasani (Cgil)
M. Andreolini
(Cisl)
R. Perticaroli
(Uil)

Commenti
Ci sono 9 commenti
Simona 2013-02-18 19:09:55
Scusate, ma qualcuno riesce a spiegarmi dove vanno a finire i soldi di tutte le tasse che paghiamo ?
ci stanno smantellando gli ospedali... le scuole non hanno più sedie, nè carta, nè carta igienica... le strade sono piene di buchi... i lampioni funzionano al 50% da una certa ora in poi risparmiare.
Ma cosa sta succedendo alla ns nazione !!!
Francesca 2013-02-18 22:00:19
Simona son completamente d'accordo con te ma mi duole dire che .... OGNI POPOLO HA CIO' CHE SI MERITA.
In Grecia il popolo si sta rivoltando , noi italiani invece continuiamo solo a parlare ed a non agire.
marianna 2013-02-19 00:21:42
non è possibile, non si può chiudere un reparto così importante , vogliono davvero la rivoluzione di noi cittadini???
O. Manni
Paul Manoni 2013-02-19 05:27:01
Gli italiani che si rivoltano...! Ah, ah, ah, ah! Cos'è una barzelletta? Il numero di italioti che si trovava in Piazza Venezia ai tempi di Mussolini, non è ne inferiore, ne superiore, al numero di quanti italioti non si trovassero a Piazzale Loreto, a vederlo appeso. Dopo aver visto "Amici" di Maria De Filippi, "San Remo", o il 90° minuto la Domenica, andate a vedere su EBAY, se trovate una GHIGLIOTTINA a buon prezzo per questa Rivoluzione 2.0! :D
Tarcisio Torreggiani 2013-02-19 10:55:05
Ma dove erano le sigle sindacali CGIL-CISL-UIL quando Spacca,Merloni Mezzolani e Ciccarelli decidevano che la sede dell'area vasta 2 fosse a Fabriano; Non era difficile immaginare che i fabrianesi, consenziente l'espressione sindacle Marco Luchetti, intendessero depotenziare il nostro territorio per favorire Fabriano e il pesarese. Perchè quando questi pericoli venivano resi pubblici avete fatto orecchie da mercante?
Francesca 2013-02-19 11:00:12
Concordo Paul .... ed il termine ITALIOTI è adattissimo !
Mario 2013-02-19 13:14:31
cara francesca ha già risposto paul...l'80% degli italiani rivoterà alle imminenti elezioni i buffoni che ci hanno portato allo sfacio e che continuano a fare promesse che poi non mantengono...quale rivoluzione vuoi fare??? lassa perde...
@simona: le ns tasse servono in parte per pagare il famigerato debito pubblico e in parte per pagare chi eleggiamo per farci governare e i loro amici e parenti (e solo le briciole che rimangono sono x il resto...).
Francesca 2013-02-19 13:55:31
@Mario, i buffoni che tu dici ce li hanno messi gli ITALIOTI .... e se leggi bene il mio commento avresti capito che dicevo che in italia non sarà mai possibile una rivoluzione.
pie 2013-02-19 22:36:18
Forse ancora in Italia c e troppa gente che sta bene! Ma non durera ancora tanto!! Speriamo che alle prossime elezioni la maggioranza abbia capito!! Ma non ci spero piu di tanto!!
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