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Abolizione del superticket sulle ricette mediche, raccolta firme anche a Senigallia

Domenica 22 maggio (mattina e pomerigio) gazebo in corso II Giugno di Cittadinanzattiva e Tribunale del Malato

Raccolta firme a Senigallia grazie a Cittadinanzattiva e Tribunale del Malato

Il Tribunale per i diritti del malato ha aderito all’iniziativa di Cittadinanzattiva #hannorottoilpatto con cui è stato dato il via alla raccolta firme per l’abolizione del cosiddetto “superticketdi 10 euro sulle ricette mediche per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Il gazebo che vede in prima linea il coordinatore senigalliese del Tribunale del Malato Umberto Solazzi è in fondo a corso II Giugno, davanti alla Bnl.
Sarà possibile firmare la petizione presentandosi domenica 22 maggio (ore 9:30-12 e 16-19) muniti di un documento d’identità. Altrimenti è possibile anche firmare la petizione on line sulla piattaforma Change.org.

La raccolta firme, presentata in occasione della Giornata europea dei diritti del malato, ha l’obiettivo di abolire il superticket di 10 euro, definito come “una tassa iniqua sulla salute che ha alimentato le disuguaglianze e aumentato i costi delle prestazioni sanitarie, spingendo i cittadini a rivolgersi al privato e impoverendo le casse del Servizio Sanitario Nazionale“.

L’abolizione – come dichiarato da Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato – sarebbe “una risposta concreta per porre un freno alla rinuncia alle cure e per rilanciare il Servizio Sanitario pubblico, bene comune e conquista irrinunciabile per i cittadini. E trovare le risorse è fattibile: servono solo 834 milioni di euro. Ben poca cosa rispetto agli 8 miliardi e mezzo per il Fondo Sanitario ai quali Governo e Regioni hanno rinunciato per gli anni 2017-2018: insomma una cosa possibile, basta solo volerlo“.

I dati – rende noto Cittadinanzattiva citando più fonti – che mostrano la qualità ed accessibilità dei servizi sanitari, sono drammatici: un cittadino su quattro non riesce ad accedere a servizi e prestazioni sanitarie, a causa di liste di attesa e ticket (Pit Salute-Cittadinanzattiva, 2015); solo 8 Regioni garantiscono il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Ministero della salute, 2014); il 41% delle famiglie ha rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria nel corso dell’anno (Censis, 2015); quasi 4 i miliardi di euro sborsati privatamente dagli italiani per ticket e prestazioni in intramoenia (Corte dei Conti, 2016).

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