Terzultimo posto ad ex aequo con la Calabria. Sarebbe questa la preoccupante posizione nazionale della Sanità delle Marche nella classifica della Trasparenza e della lotta alla corruzione.

A renderla nota sono state le associazioni Libera e Gruppo Abele che in occasione della Giornata mondiale contro la corruzione svoltasi il 9 dicembre, hanno diffuso i risultati dell’iniziativa “Salute: obiettivo 100% per Aziende sanitarie trasparenti”. I dati sono stati pubblicati dalla testata online quotidianosanità.it. Solo per l’anno 2012, nel campo sanitario sarebbero state accertate frodi per oltre 1,5 miliardi di euro.

Sono tre i parametri utilizzati per stilare questa classifica che si rifa alla legge 190/2012: questa prevede che entro il 31 gennaio 2014 tutti gli enti pubblici, aziende sanitarie comprese, si dotino di strumenti per contrastare la corruzione e facilitare la trasparenza, ovvero:

– Nominare il responsabile locale anticorruzione
– Pubblicare online il Piano triennale anticorruzione
– Fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico

La classifica è stata stilata proprio monitorando a che punto siano questi tre parametri nelle 237 aziende sanitarie italiane e attribuendo ad ognuno di esso un peso percentuale specifico che è stato poi tradotto in un punteggio.

Il quadro generale che emerge non è affatto lusinghiero per la nostra regione che si trova in fondo alla classifica con il 14%. Peggio delle Marche solo Sardegna (12%) e Molise (0%). A guidare la classifica sono invece Basilicata (77% ) e Friuli Venezia Giulia (71%). La percentuale media emersa su scala nazionale è del 38%.

A partire dal 9 dicembre sul sito www.riparteilfuturo.it sarà possibile per ogni cittadino consultare online lo stato di avanzamento della propria Regione e le informazioni relative alla singola azienda sanitaria presente sul proprio territorio.