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A Senigallia la commedia “Xanax” per combattere l’Atassia di Friedreich

Giovedì 12 al teatro La Fenice lo spettacolo a sostegno della ricerca scientifica

Morena Belogi - Atassia di Friedreich

Giovedì 12 aprile, al Teatro La Fenice di Senigallia, andrà in scena la commedia “Xanax”, uno spettacolo per raccogliere e devolvere fondi e combattere la malattia genetica Atassia di Friedreich.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione GoFar e portata avanti dalla delegata e disabile senigalliese Morena Belogi, ha come scopo quello di dare un contributo ad una battaglia contro una terribile malattia caratterizzata da una progressiva degenerazione delle funzioni neuro-motorie, per cui si sta sperimentando proprio in questi giorni un nuovo farmaco.

Lo spettacolo, brillante psicodramma di Angelo Longoni con la preziosa regia di Davide Giovagnetti, è la storia di Laura e Daniele che lavorano in una casa editrice. Si conoscono di vista, più che altro per la mensa comune. Due professionisti discreti, discretamente frustrati. Un venerdì sera, entrambi s’attardano in ufficio e si ritrovano insieme in ascensore. Che si blocca. Consci ben presto che fino a lunedì mattina nessuno li verrà a cercare, i due si ritrovano a convivere in quattro metri quadrati. I telefonini? Non c’è campo. I parenti? Serpenti: nessuno si premura di cercarli. Insomma, sopravvivere semplice non è, complici il caldo, le ansie, la fame, la sete, i bisogni corporali. Un gioiellino di un’ora e mezza, che ricorda un po’ le nevrosi lui-lei dei film di Verdone (su tutti “Maledetto in giorno che t’ho incontrato”), arricchito però dalla lama a doppio taglio dei tempi teatrali. Tempi che, se ben orchestrati – come in questo caso – invece di tagliare, accarezzano e convincono la platea.

Il risultato è un pubblico emotivamente coinvolto, attento e partecipe: in fondo, chi di noi, prendendo l’ascensore, non ha mai pensato a una simile evenienza? L’ascensore (rappresentato solo nel volume dai lati elastici per esasperare ancora di più il senso di vuoto e di smarrimento dei protagonisti) bloccato poi, è qui un pretesto per la condivisione dell’emergenza: tra Laura e Daniele s’instaura una situazione esasperata, in cui cadono le difese, in cui si annullano i reciproci mondi. Nell’ansia, i due si avvicinano, si confidano, si lasciano andare. Si consolano e si disperano, si aiutano e si detestano. Laura e Daniele, che condividono gli stessi rapporti familiari in crisi, ma anche gli stessi farmaci antidepressivi (da qui il titolo “Xanax“). Laura e Daniele, che trovano il Prozac “euforizzante“, che battagliano sull’ultima compressa di Maalox, che reagiscono all’ansia dell’ascensore allo stesso modo, seppur in tempi diversi. Laura e Daniele, uniti dal mal comune Xanax, diversi solo nel dosaggio.

A rappresentare la commedia “Xanax, in programma con inizio alle ore 21 ed il cui biglietto di ingresso è di soli euro 13, è il C.L.A.E.T. (Centro Lettura e Attività Espressive Teatrali), che nasce nel 1987 con l’intento di costituire un gruppo teatrale amatoriale che coinvolga i ragazzi del quartiere, così da portare avanti l’esperienza positiva ed entusiasmante di approccio al teatro vissuta alla scuola elementare “Mercantini” di Palombina Nuova di Ancona. E a distanza di più di vent’anni in quella scuola è ancora teatro, con spettacoli di ottimo livello.

Con questo lodevole intento la GoFar, associazione che si occupa della lotta alla malattia genetica Atassia di Friedreich, beneficierà del ricavato dello spettacolo. Il momento è particolarmente importante perché una cura, sperimentata con successo sui ratti, sta per essere a sua volta sperimentata sugli esseri umani e GoFar è fra i sovventori di questa ricerca.

Locandina della commedia XanaxLa commissione dell’Istituto superiore della sanità ed il comitato etico dell’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano-Torino hanno autorizzato l’avvio della sperimentazione. Questa “Fase 1” sarà curata dalla Repligen Corporation di Boston che condurrà in Italia il primo studio al mondo sui pazienti col farmaco di nuova generazione specifico per l’atassia di Friedreich.

Il risultato rappresenta una pietra miliare nella ricerca scientifica e premia l’opera incessante ed il contributo anche in denaro di GoFar, il progetto del comitato Rudi onlus che si occupa appunto di contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica in questo campo. In cinque anni dalla scoperta di particolari inibitori che possono arrestare il progredire della malattia ed eventualmente regredirne i sintomi, GoFar ha sostenuto assiduamente la ricerca con tutti i mezzi che aveva a disposizione.

Il Comitato RUDI è stato fondato in Italia nel 2003 da Filomena D’Agostino e Bernardo Ruggeri, genitori di Diego affetto da Atassia di Friedreich, con l’obiettivo di creare una grande alleanza senza confini né bandiere, tra la gente direttamente interessata all’Atassia di Friedreich che ritenga unica forma possibile di contributo alla sconfitta di questa patologia. Nel 2005, il Comitato RUDI si è fatto promotore di un’ampia campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi istituendo il fondo europeo GoFAR che grazie al supporto e alla dedizione di formidabili famiglie coinvolte in attività di cooperazione per la raccolta fondi, già oggi è una realtà a disposizione della comunità scientifica internazionale.

L’appuntamento di Senigallia del 12 aprile, rappresenta dunque un segnale importante per continuare in questa direzione, contribuendo con la raccolta di fondi a promuovere, finanziare e supportare la diagnosi, la ricerca, le cure ed i possibili trattamenti.

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