“Saltamartini tra gaffe e il (mancato) rispetto delle norme nazionali”
Il Comitato Difesa Ospedale di Senigallia sulla decisione di destinare fondi ingenti per rafforzare la sanità a Cingoli

L’assessore alla sanità, con delega ai servizi sociali delle Marche nonché vice-presidente Regionale è un personaggio politico. Lui è democratico, vola di gaffe in gaffe per non far torto a nessuno.
L’ultima è stata la conclusione di un discorso quando nel rivolgersi ad una mamma a cui è morto un figlio ha detto di “io ho avuto figli normodotati e questi problemi non li ho avuti”. Magari pensava di sostenerla e con lei i familiari che vivono queste situazioni ma l’effetto è stato disastroso.
Occorrerebbe usare le parole con prudenza, soprattutto in circostanze così delicate al fine di non urtare le sensibilità delle persone. Ancor più se si ricopre una carica istituzionale.
Ma come dicevamo è anche Assessore alla sanità.
A Cingoli, paesino natio di 9.500 abitanti dove è stato Sindaco, ha già fatto istallare una TAC, ma che lavora a giorni alterni per carenza di personale.
Tanto per dire Senigallia, seconda città della Provincia per popolazione, senza considerare le presenze estive quadruplicate, ha una sola Tac che non ce la fa a soddisfare le richieste.
Inoltre ha una struttura sanitaria con funzione di lungodegenza post acuzie e presenza medica h24. Ma i desiderata della giunta e supponiamo dell’Assessore hanno fatto si che sia stato programmato un nuovo Ospedale di base di area disagiata.
E all’uopo è stato emanato a fine febbraio un decreto dirigenziale regionale che ha messo a disposizione 4,5 milioni di euro per i servizi necessari.
Il D.M. n.70/2015 nazionale (legge Balduzzi) dice che un Ospedale di base di area disagiata deve avere una Medicina generale, una attività di Day-surgery senza ricovero ordinario (con appoggio in una Medicina ) e un Pronto soccorso con medici in emergenza/urgenza.
Ma la stessa legge aggiunge che un Ospedale di base di area disagiata può essere previsto solo quando si trova ad almeno 60 minuti dal Pronto soccorso più vicino. Poiché Cingoli si trova a meno di 60 minuti di distanza dal Pronto Soccorso di Jesi, si evince l’arbitrio della proposta.
Avere l’Ospedale di base di area disagiata a Cingoli è incompatibile per le norme nazionali in vigore e anche per quelle di buon senso per la carenza cronica di personale sanitario.
Ma le regole sono state bypassate dai decisori e molte risorse sono state destinate a Cingoli.
Questo progetto, se attuato in barba alle regole attuali, lascerà solo un enorme sperpero di risorse e ci chiediamo se in un momento di grave difficoltà sanitaria nel prenotare visite ed esami e con liste d’attesa infinite se non chieste a pagamento, sia realmente necessario per i marchigiani.
L’assessore poteva programmare incontri al fine di rasserenare i concittadini e garantire loro le prestazioni territoriali sanitarie necessarie senza investire una mole così ingente di soldi (4,5 milioni di euro di tutti noi) per una mera propaganda pre-elettorale, come a noi appare.
da: Comitato Cittadino Difesa Ospedale di Senigallia
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