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“Il dissenso a ponte Garibaldi non è una battaglia di tipo ideologico della sinistra”

Mangialardi: "I dubbi sul progetto sono trasversali. Anche Paradisi, neo segretario di Forza Italia Senigallia, chiede un ripensamento"

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Rendering nuovo ponte Garibaldi visto da via Rossini

Il Sindaco Olivetti ha raccontato per mesi che il dissenso sul progetto ANAS di nuovo ponte Garibaldi secondo era limitato a una battaglia di tipo ideologico propria solo della sinistra, che non toccava minimamente la cittadinanza e le altre forze politiche e sociali.

Poi però sono arrivate le prese di posizione di tante associazioni ambientaliste e culturali apartitiche, della Diocesi, di imprenditori di altissimo livello non classificabili politicamente. Ed ora anche di parte del centro-destra.

Grazie infatti alla parresia sempre praticata dal nuovo segretario comunale di Forza Italia Senigallia Roberto Paradisi, a cui vanno i miei personali auguri di buon lavoro per questo incarico, scoprono oggi che, come noi sostenevamo, i dubbi sul progetto sono trasversali e sono condivisi anche da uno dei più importanti partiti che costituisce la compagine del centrodestra locale, regionale e nazionale.

D’altronde, sono i temi stessi relativi alla viabilità, all’impatto visivo ed estetico, allo stravolgimento dell’intero centro storico ad essere trasversali, e chi è dotato di buon senso non può fingere di non vedere le enormi problematicità del progetto ANAS sposato da Regione Marche, Comune di Senigallia e struttura commissariale.

Il segretario Paradisi ha parlato chiaro di fronte all’assessore regionale Stefano Aguzzi, che lo ascoltava in veste di dirigente di Forza Italia, ribadendo ancora una volta la necessità di un radicale ripensamento per non dover rimpiangere per i decenni a venire di aver prodotto un’opera così devastante per la città. Non è sufficiente, infatti, che il ponte sia “brutto, ma utile” (come sostiene il vicecommissario Babini), dovrebbe invece essere anche compatibile con la monumentalità delle quinte sceniche dei portici ercolani e con il sistema di viabilità cittadino.

La vera divisione che attraversa Senigallia è dunque finalmente chiara: da una parte, ci sono cittadini di ogni orientamento politico che chiedono di fermarsi e rivedere il progetto; dall’altra parte c’è un ristretto gruppo di potere che si è ormai intestardito su una scelta sbagliata e teme di perdere la faccia tornando indietro.

Vogliamo rassicurarli. Se non volete ascoltare il sottoscritto, ascoltate almeno la voce del segretario di Forza Italia, dei diecimila firmatari della petizione online. Fermatevi, non abbiate paura. Ascoltate la voce della ragione e del buon senso prima che sia troppo tardi.

Maurizio Mangialardi
Consigliere regionale PD Marche

Commenti
Ci sono 2 commenti
sauro 2025-03-04 21:53:48
Sig. Sindaco, al consiglio grande, Lei ha detto di non essere iscritto a nessun partito, presumo quindi che non debba rendere conto a nessuno del suo operato se non a noi Senigalliesi. Le chiedo quindi di indire un referendum.
leofax 2025-03-05 12:26:40
Proposta per la mitigazione delle piene del Misa in ambito urbano.

In attesa delle vasche di laminazione che si stanno costruendo lungo l'asta fluviale, cosa succederebbe in caso di una piena improvvisa del fiume nel centro storico cittadino ? Analizziamo la situazione attuale : Il ponte Portone, non ha il franco idraulico, anzi oltre agli attuali parapetti, sono stati posti dei muretti tra il marciapiede e la sede stradale. Nel caso che la piena voglia passare sopra l'impalcato, avremmo la stessa situazione del ponte del Corso, con l'effetto diga. I due ponti, Sanzio e Ferrovia, con le pile in alveo e il loro collo di bottiglia non aiuterebbero certamente il flusso dell'acqua verso la foce. Discorso a parte per il nuovo ponte Garibaldi, che se costruito a termini di legge, per il resto del corso del fiume, la situazione rimane tale e quale ad ora. Ecco la mia proposta: Immaginiamo una piena al 50 per cento della sua capacità totale che attraversa il centro urbano, sfruttando tutta la grandezza e la profondità dell'alveo. In questo caso, il franco idraulico non servirebbe su nessun ponte, Garibaldi compreso, perchè le acque passerebbero tranquillamente sotto gli impalcati e la stessa piena non soffrirebbe del collo di bottiglia sui due ponti finali. Fantascienza direbbe qualcuno! E il 50 per cento rimanente ? All'altezza del supermercato Conad di via Abbagnano, il fiume svolta a destra verso il ponte Zavatti. Dall'altra parte dell'alveo verso le vie Tevere-Metauro scaviamo una galleria di tipo ferroviario che sfocia sullo Stradone Misa lato Ospedale prima della curva dell'ex ponte Garibaldi. Nella parte finale della galleria, sarà posizionata una turbina tipo mulino ad acqua, collegata ad un generatore che fornirà elettricità alla bisogna e impedirà alla seconda piena di uscire di colpo. In caso di presenza di tronchi in galleria potrà ruotare in maniera orrizzontale e poi tornare nella posizione iniziale. La galleria ovviamente sarà di forma circolare e la turbina stessa munita di alette per farla girare, rallenterà il flusso dell'acqua verso l'alveo principale, come se fosse un contagocce. Il portale della galleria lato Conad avrà un’apertura molto ampia per agevolare il transito della seconda ondata di piena. Alla base del portale, lato ponte Zavatti, sarà costruito un molo spartiacque, leggermente più alto degli attuali argini di terra munito di telecamera per il controllo della situazione in tempo reale. Il molo dovrà penetrare fino al centro dell'alveo come se fosse un coltello che taglia in due parti una torta, dividendo fisicamente il flusso della piena che in quel momento transiterà. Ovviamente il nuovo ponte Garibaldi potrà essere ricostruito dove era il precedente senza le pile in alveo. Se questa proposta dovesse funzionare, innanzi tutto decade il problema del Franco Idraulico su tutti i ponti e staremo bene fino alla prossima Era Glaciale.

Leonardo Maria Conti
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