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Un anno fa l’alluvione del 15-16 settembre 2022 a Senigallia e nell’entroterra

Due straordinarie foto (scaricabili) per ricordare il luttuoso evento. Dati, riflessioni storiche e una proposta dal prof. Giuseppe Santoni

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Senigallia, alluvione 16 settembre 2022: ponte SS16 e ponte Perilli

Una Senigallia più simile a Venezia che alla consueta immagine della città costiera a cui siamo abituati.

Un bianchissimo hotel Raffaello, al di là della ferrovia, riflette la sua luce sull’acqua, mentre al di qua del fiume una improvvisa interruzione di energia elettrica ha lasciato al buio via Dogana Vecchia e tutto il quartiere del Porto.

Senigallia, alluvione 16 settembre 2022: piazza delle Erbe e Foro AnnonarioAncora più lagunare appare la città di Senigallia dal Foro Annonario (lato via Perilli) a piazza delle Erbe e ai Portici Ercolani. Crediamo che le due foto non abbiano bisogno di ulteriori commenti.

Dai link seguenti e da quelli in fondo all’articolo è possibile scaricare e stampare le foto ad alta definizione: Foto ponte SS16 e ponte PerilliFoto Foro Annonario – Portici

Sono state scattate da Roberto Fornaroli dal balcone della sua abitazione alle ore 2:00 del 16 settembre 2022, quando nella zona venne a mancare la corrente elettrica. Poco prima, alle ore 1:47, la Protezione Civile di Senigallia aveva diramato sui cellulari il seguente comunicato: “L’onda di piena del Misa ha raggiunto il picco massimo. La situazione rimarrà stabile per circa un’ora prima dell’inizio del deflusso”.

Nella prima foto si vede il ponte della Statale con il sottopasso ferroviario Via Perilli-Via Bovio che è stato completamente allagato dall’acqua di piena. L’acqua è arrivata a 5 cm circa, forse un poco meno, sopra il ponte della SS.16 Adriatica (via Raffaello Sanzio). Si può osservare l’ingresso agli ex magazzini generali con la porta della sede della Associazione Bersaglieri al di sopra dello scalino d’ingresso coperta d’acqua per circa un quarto della sua altezza.

L’acqua discende dalla balaustra che separa la rampa da via Perilli alla Statale SS.16 e confluisce nel sottopassaggio ferroviario già allagato.

Al piano terra della Caserma della Guardia di Finanza che è a fianco (si vede solo in parte, all’estremità destra della prima foto) l’acqua è stata misurata in metri 1,20. Di fatto ha reso inutili le portelle di protezione che erano state istallate, perché alte solo cm 90.

La seconda foto, in realtà, è il montaggio di tre foto diverse. Non so quale altezza abbia raggiunto l’acqua nelle piazze, comunque varia a seconda dei punti da considerare, ma si vedono due automobili: una in piazza delle Erbe (auto che era rimasta lì, nel parcheggio, perché non portata via in tempo dai proprietari), e la seconda auto con le luci accese in piazza Simoncelli parzialmente allagata. (Le luci di questa seconda auto sono state “accese dall’acqua” quando ha raggiunto le parti elettriche dell’auto).

Penso che ogni cittadino di Senigallia e ogni abitante delle vallate Misa-Nevola e Cesano in questo anno abbia avuto modo di farsi le sue idee sull’alluvione, sulle sue conseguenze e sulle proposte da fare. Io da parte mia concludo con alcune riflessioni storiche e con una proposta agli Amministratori comunali.

Le riflessioni storiche riguardano la progettazione della 1ª e 2ª Ampliazione intorno alla metà del 1700.

Il card. Giuseppe Ercolani non tenne in nessuna considerazione le eventuali alluvioni del Misa nel progettare i bei portici lungo il fiume: i Portici avrebbero dovuto costruirsi su gradinate soprelevate su uno zoccolo alto almeno metri 1,20 rispetto al piano in cui vennero costruiti all’epoca, per evitare che le acque fluviali li allagassero sempre. Stessa cosa deve dirsi riguardo al Foro Annonario progettato nel 1834 dall’architetto senigalliese Pietro Ghinelli e rimodulato dal nipote Vincenzo Ghinelli (1792-1871) intorno alla metà del 1800. Ma non si può tornare indietro di due o tre secoli per rimediare ai loro errori.

Ritaglio relazione su progetto dell'ing. Mederico Perilli del 1908Di qui la proposta che formulo agli attuali Amministratori senigalliesi, in primis al Sindaco, di nominare alcuni ingegneri e geometri dell’Ufficio Tecnico comunale per rimisurare da capo tutto il sistema fluviale che attraversa la città dal ponte del Portone al mare ed eventualmente riprogettarlo. La proposta nasce dalle affermazioni dell’ing. Mederico Perilli che nel 1908 scriveva di avere progettato dei muraglioni di protezione capaci di contenere una portata di piena di 800 mc/sec. (vedi foto a fianco ndr)

La misura della portata non corrisponde ai dati dell’ing. Giuseppe Fornaroli che in un suo studio redatto già prima dell’alluvione del 1976 e successivamente sempre aggiornato in occasione di alluvioni, piene e “morbide”, fino a dopo l’alluvione del 3 maggio 2014 e alla recente del 15-16 settembre 2022 (vedi PDF scaricabile: Alluvioni a Senigallia – Il nodo dei ponti”) scrive che la quantità di massima piena che il fiume Misa deve smaltire nel centro di Senigallia corrisponde a: Q massima piena = 34,2 x √ 390 = 675 mc/sec (la formula va letta come: 34,2 per la radice quadrata di 390 = 675 mc/sec).

Per la comprensione della stessa è necessario leggere tutta la relazione dell’ing. Giuseppe Fornaroli, in cui è precisato anche che, per il fiume Misa, non si può indicare un’unica “portata”, ma occorre precisare sempre se si sta parlando: “della massima portata che il fiume potrebbe essere tenuto a smaltire” in un determinato tratto; oppure “della portata reale che quel determinato tratto può effettivamente smaltire”; oppure della portata reale che quel determinato tratto può effettivamente smaltire “al mutare delle condizioni dovute a manutenzione, marea, vento, ecc.”

Portata fiume Misa in centro a SenigalliaAncora meno confortante è il dato dell’ing. Nafez Saqer, progettista del Ponte degli Angeli dell’8 dicembre 2018 (vedi foto a fianco ndr), secondo il quale si raggiungono appena i 428 mc/sec, quindi una quantità ancora minore, solo eseguendo l’escavo del canale e con la realizzazione dello sfioratore.

L’istituzione di una Commissione tecnica comunale mi sembra perciò necessaria, perlomeno per verificare i dati, prima di spendere soldi pubblici.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Glauco G. 2023-09-15 09:10:01
Sig. Giuseppe Santoni qui siamo di fronte a persone che hanno iniziato a pulire il fiume e lo spacciano come un intervento essenziale per risolvere ogni male. Qui siamo di fronte a persone che hanno riprogettato (da zero) un ponte e lo hanno oggettivamente sbagliato. Qui siamo di fronte a persone che dal 1980 fino ad oggi hanno preso la strada delle "vaschette di espansione" come soluzione definitiva alle alluvioni. qui siamo di fronte a persone che hanno fatto un ponte pedonale provvisorio che interferisce con il normale corso del fiume (la struttura inferiore del ponte cade dentro il fiume e quando ci sarà la piena bisognerà sperare e pregare). qui siamo di fronte a persone che di fatto hanno solo spazzato le foglie dal fiume e appoggiato due ponti presi all'ikea e poi hanno solo parlato parlato parlato parlato parlato. Capisce Sig. Santoni che non esistono discussioni e/o confronti con questi personaggi? ho scritto volutamente "persone" e non tecnici o politici perchè nessuno dei dieretti interessati coinvolti in questa "cosa" ha dimostrato capacità tecniche e/o politiche ...le persone possono sbagliare..è questo l'unica mia concessione che gli offro...ma...i politici e i tecnici non possono avere il lusso di sbagliare altrimenti la gente muore!! io non ci dormirei la notte. e se dovessi parlare dei tecnici e dei politico...allora...il mio commento..sarebbe molto più duro nei loro confronti.
elisabet 2023-09-15 10:07:23
Sig. Glauco condivido quanto da lei detto, tranne "qui siamo di fronte a persone che di fatto hanno solo spazzato le foglie dal fiume" in quanto tutte le volte che procedono a rimuovere le foglie all'interno del fiume tranciano canne, rovi e tutto quello che trovano lasciando tutto l materiale sul letto del fiume; così all'arrivo della prima piena tutto il materiale tranciato finisce in mare e poi ci ritroviamo dei costi enormi da sostenere come cittadini per totale incapacità d'azione dei direttori dei lavori che prendono anche la percentuale sull'importo dell'appalto per controllare la bontà dei lavori effettuati, mentre dovrebbero pagare per i danni fatti.
Alberto Diambra 2023-09-16 10:49:19
Gentili Signori è dal 1976 che tutti hanno proposto soluzioni da grandi tecnici e impegnato consistenti stanziamenti con il risultato di avere Senigallia sempre più in pericolo di allagamento!
Vogliamo esaminare seriamente le gravi problematiche idrogeologiche e con i consistenti stanziamenti ,dare alla città un assetto più sicuro.Con queste Teste sarà difficile ottenere un qualche risultato!
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